Eccp di seguito una carellata degli interventi tenuti dalle autorità presenti al consiglio straordinario di Farneto a Maenza con argomento le centrali Biogas (stralci ripresi dal verbale redatto dalla segretaria del comune di Maenza, dott.ssa Franca Sparagna):
Sindaco di Maenza – Francesco Mastracci: L’obiettivo è quello di superare le strettoie normative che disciplinano il biogas e proporre al Consiglio Regionale del Lazio delle Linee Guida per una migliore gestione e tutela del territorio. La proposta ha la valenza di atto a contenuto politico , di indirizzo , e di espressione della volontà di un territorio coincidente con più realtà locali . Non è una proposta contraria al biogas ma contraria al biogas a determinate condizioni.
Sindaco di Roccagorga– Carla Amici: La problematica , abbiamo constatato stasera , che appartiene anche alle minoranze consiliari. Ognuno di noi in questi vari incontri tenutisi nei mesi scorsi aveva espresso la volontà di non frenare iniziative di progresso ma queste andavano e vanno contemperate con le esigenze della salute e della tutela legale delle risorse agricole e ambientali. Dovremmo tutelare questi beni per salvaguardare le bellezze di nostri territori. Nella legislazione di questo settore sebbene non c’è competenza al divieto deve esserci competenza al controllo. L’impresa può creare redditività ma deve anche rispettare le regole. La produzione di letame dei nostri territori non è autosufficiente. Necessita di materie prime che devono essere importate. La Maenza Monti Lepini non è predisposta al transito dei mezzi pesanti che trasportino questa materia prima per
produrre energia. Vogliamo evitare che Maenza diventi l’Ilva dei Monti Lepini.
Sindaco di Pontinia– Eligio Tombolillo: questa legge disciplina un’energia alternativa. Il biogas viene prodotto
con i prodotti di rifiuto delle produzioni agricole. Questi prodotti, soprattutto con le piogge inquinano. Quindi
ben venga il biogas. Non siamo pero’ d’accordo quando queste attività diventano veicolo per il business. Non si possono importare prodotti di rifiuto da altre zone. Siamo per la filiera corta e per i prodotti locali.A Pontinia abbiamo autorizzato aziende bufaline per tutelare l’agricoltura. Percorreremo questa strada , tutelare l’ambiente
,l’agricoltura e i giusti interessi di colui che vuole aumentare il reddito delle proprie aziende. Ogni territorio ha
le sue peculiarità.
Sindaco di Priverno –Angelo Delogu: Il biogas è uno dei temi della modernità. Porta con sé la tematica dell’approvvigionamento energetico da una parte e dall’altra quella di difesa del territorio da questo
cambiamento. Ogni volta che c’è un cambiamento ciò fa paura. Fa paura anche il biogas. Come in altre
realtà è nato un comitato No al Biogas. Noi stiamo per tali ragioni attivando politiche comprensoriali in cui
dobbiamo ragionare insieme. Dobbiamo fare politiche di raggio più ampio. Siamo realtà di piccole e medie
dimensioni. E’ legittimo confrontarsi su di un piano più ampio. Per questo abbiamo voluto creare un
documento comune. Siamo di estrazioni politiche diverse. Il tema del biogas va governato. Ci debbono essere regole precise che tutelano l’ambiente. Va tutelato il valore ambientale del nostro patrimonio artistico. Con questo ordine del giorno stiamo dicendo che vogliamo difendere i nostri territori. E’ un problema di soglia numerica. Sopra o sotto 1 MW cambia la normativa e nel contempo si tenta di commettere un’ingiustizia. Esprimiamo disagio come Sindaci davanti alla speculazione .Su queste iniziative siamo stati privati di poteri che ci vorremmo riprendere.
Sindaco di Sonnino – Luciano De Angelis: Nella legge c’è un limite di 1 MW. E’ una legge nata con un intento giusto ma che va verso l’inganno. I nostri territori sono già stati abbastanza violentati. Occorre controllare
sin dall’inizio l’avvio di certe attività.
Consigliere comunale del Comune di Roccasecca dei Volsci –Antonio Casconi: Per il problema delle biomasse si è detto che non abbiamo la materia prima. In effetti per le biomasse occorre soltanto il 30% del letame e per il 70% bastano le altre produzioni che vengono dall’agricoltura. Occorre informarsi meglio .L’unico problema che c’è è quello dello smaltimento dei rifiuti. Quello che non affrontiamo oggi diventa un problema domani. Sono favorevole a questi impianti. Occorre pero’ informare i cittadini sui rischi e sull’utilità.Bisogna far cambiare la normativa. A Roccasecca dei Volsci ho avuto un problema simile con il parco eolico. Non è possibile che da Roma parte un’autorizzazione e poi le conseguenze le subiscono i cittadini.
Consigliere comunale del Comune di Prossedi –Ornella Mastrantoni: Dobbiamo difendere i nostri territori
perché su di essi sono concentrate tante aziende. Se coltivo il mais per fini energetici posso metterci tutti i
veleni che voglio. In Emilia Romagna i Sindaci si sono uniti per difendere i prodotti locali approvando delle
linee guida per la localizzazione delle centrali a biogas ,in cui si è stabilito che il territorio di produzione del
parmigiano reggiano non è idoneo all’installazione di impianti di produzione di energia da biogas. Questo tipo
di centrali sono a ciclo continuo e producono anche cattivi odori.
Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Roccasecca dei Volsci – Liliana Mandatori: Sono favorevole a questi impianti ma non si possono realizzare vicino alle abitazioni. Il controllo è indispensabile. Nel 1999 volevo costruire un impianto di questo tipo a Roccasecca dei Volsci dopo aver visto come funzionava un impianto di questo tipo a Pozzilli vicino Venafro. E’ una fermentazione naturale. Dove sono ben controllati questi impianti funzionano e non danno fastidio. Entro il 2020 il protocollo di Kyoto impone che almeno il 20% di energia dovrà essere prodotta con le fonti rinnovabili di energia.
Consigliere comunale del Comune di Priverno – Enrica Onorati: Gli impianti devono essere
dimensionati al territorio. Afferma inoltre che il documento è stato predisposto dopo aver sentito sia
componenti del Comitato No al Biogas che investitori.
Comitato no al biogas Aprilia-– Berniti Lorenzo: Abbiamo avuto ad Aprilia un’esperienza negativa con il
biogas. Un terzo della produzione di mais produce tossine quaranta volte più cancerogene di qualsiasi
diserbante. Il mais viene alimentato con compost carico di metalli pesanti. Il concime vero si fa con gli
escrementi dei maiali e dei cavalli. Dal 1 ottobre è entrato in vigore il SISTRI per i rifiuti speciali pericolosi.
Per il biogas non c’è alcun tipo di controllo.
Comitato No al Biogas –Claudio Sperduti: I rifiuti che vanno nel biogas non sono classificati come rifiuti ma
come sottoprodotti. Vanno con semplici bolle di accompagnamento. Nella legge non c’è scritto che cosa
s’intende per autosufficienza.