Lo scorso 9 ottobre l’AD di Acqualatina Ing. BESSON ed il presidente Avv.to ADDESSI hanno tenuto una conferenza stampa incentrata su numeri e dati. Il Comitato Acqua Pubblica di Aprilia nota però come in tale occasioni mancasse in contraddittorio. E proprio l’associazione si fa carico di questo ruolo attraverso un comunicato stampa: “L’AD vuole rassicurare i sindaci sulla salute della società e tra l’altro dice che la società al 2013 ha fatto 151milioni di investimenti, che per il mutuo Depfa di 88 milioni non c’è rischio per i comuni ed è un affare, che la società ha solo 60 milioni di debiti e che il prossimo anno chiuderà anche in attivo per 2,5 milioni. Come al solito ci sono tante cose da rettificare e chiarire. Innanzitutto la società ha avuto da Depfa Bank un prestito totale di 93milioni949mila euro e non di 88. Tale prestito fino al 2012 ci è costato di interessi, net swap (derivati) e consulenze, 32,2 milioni. Inoltre il prestito totale è stato tutto utilizzato tra il 2005 ed il 2009 e nello stesso periodo sono stati fatti investimenti solo per 78,5 milioni. Per cui 15,5 milioni sono stati utilizzati per altre spese, ed in particolare nel periodo 2006-2007 sono stati utilizzati poco più di 60,5milioni a fronte di investimenti pari a circa 31milioni. Il che vuol dire, come sostenuto sempre da noi, che il prestito è servito per salvare la società dal fallimento specialmente negli anni 2006-2007. L’AD non dice che nel 2013 sono stati fatti solo 81% degli investimenti previsto da piano revisionato nel 2011. I debiti societari non possono poi essere 60 milioni, visto che lo scorso anno erano 215milioni600mila, forse l’AD si riferiva solo ai debiti verso fornitori, che lo scorso anno erano 73,3 milioni. L’AD sostiene che quest’anno il bilancio chiuderà in positivo ma come sappiamo già, sarà solo merito delle solite alchimie di bilancio per cui la società iscrive a credito milioni di euro che gli sarebbero dovuti dall’ATO4. Nel 2012 infatti con un bilancio negativo di circa 500mila euro, erano iscritti crediti fasulli per oltre 15milioni500mila! Bel modo di dire che i bilanci quadrano! Quadrano a spese dei comuni! Quando i sindaci passeranno la società alla lente d’ingrandimento si accorgeranno del castello di carta creato attraverso le alchimie di bilancio! Una cosa davvero importante l’AD l’ha detta: ha detto che la cessione delle quote private al pubblico deve essere approvata dalla banca. Come sosteniamo da anni questo dimostra che la società ed i sindaci sono di fatto si commissariati, ma dalla banca!”.