Sarà Poste Spa l’ancora di salvataggio dell’Alitalia, proprio alla vigilia del giorno in cui l’Enac avverte che senza l’aumento di capitale gli aerei della compagnia potrebbero restare a terra già da sabato. La svolta è arrivata dopo il nulla di fatto con Ferrovie dello Stato e Fintecna. Poste Italiane entrerebbe in campo come socio pubblico, sottoscrivendo l’aumento di capitale da 500 milioni già votato dal Cda di Alitalia, per una quota di 75 milioni di euro corrispondenti al 15%-18% del capitale. L’arrivo di Poste Spa è stato commentato con soddisfazione da Palazzo Chigi: “Il governo – si legge nella nota ufficiale – esprime soddisfazione per la volontà di Poste Spa di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia. Ad Alitalia servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato e una importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto industriale. L’entrata di Poste – prosegue la nota di Palazzo Chigi – è fondata su queste premesse. Assieme ai soci e agli impegni che il sistema bancario è pronto a sottoscrivere, l’apporto finanziario di Poste è in grado di conferire le risorse per raggiungere la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare gli attuali servizi”. Una volta assicurati discontinuità e rinnovamento di Alitalia, il governo si è detto pronto ad accompagnare questo percorso con gli strumenti, anche di supporto strategico e finanziario, di cui il sistema Italia dispone. Decisamente soddisfatto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, proprio al termine dell’incontro notturno: “Ce l’abbiamo fatta . Abbiamo lavorato intensamente per ottenere questo risultato. Sono grato al Presidente del Consiglio per come si è prodigato e ai colleghi di Governo che con me si sono impegnati su questo dossier. Ora – ha concluso Lupi – l’integrazione con il partner straniero può essere affrontata da posizioni di parità con un’attenta valutazione del piano industriale che va profondamente rivisto”. Insomma una boccata di ossigeno per una società entrata in un vortice molto pericoloso che rischiava di portarla verso il commissariamento, ipotesi, tra l’altro, respinta seccamente dai sindacati che l’avevano definita inaccettabile. Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt e Ugl Trasporti annunciavano di essere pronti alla mobilitazione: “Alitalia va difesa. Il costante risultato, estremamente negativo, della gestione della nuova Alitalia-Cai, unito all’azzeramento della cassa, impone una ricapitalizzazione ed una immediata iniezione di finanza per garantire la continuità aziendale”. Le Poste, attraverso la compagnia aerea controllata Air Mistral, potranno garantire la condivisione di infrastrutture logistiche, informatiche e di controllo.
Simone Di Giulio