In occasione dell’Assemblea regionale di Azione Lazio ho affrontato il tema della riforma di Roma Capitale, evidenziando come il conferimento di nuovi e più ampi poteri alla Capitale, se non accompagnato da adeguati interventi di riequilibrio, rischi di ampliare il divario già esistente tra Roma e le altre province del Lazio.
Ho ribadito che la centralità di Roma non è in discussione, così come il suo ruolo istituzionale e internazionale. Tuttavia, una riforma che rafforzi esclusivamente la Capitale senza prevedere misure compensative rischia di trasformarla in uno “Stato nello Stato”, lasciando le province in una condizione di crescente marginalità. Per questo risulta indispensabile affiancare alla riforma un piano strutturato di investimenti e infrastrutture in grado di rafforzare tutti i territori del Lazio.
Un modello regionale policentrico, nel quale Roma sia sostenuta da province forti e funzionali, rappresenta una condizione necessaria per la sostenibilità, la qualità della vita e la competitività dell’intera Regione. Investire nelle province significa infatti creare alternative reali alla concentrazione di servizi nella Capitale e, allo stesso tempo, alleggerire Roma da pressioni infrastrutturali, demografiche e sanitarie.
Tra le opere strategiche che ho posto all’attenzione figurano:
- la Valmontone–Cisterna–Fiumicino, quale secondo anello infrastrutturale a supporto della mobilità romana;
- la Fondi–Ceprano, parte essenziale della trasversale Tirreno–Adriatica;
- il potenziamento dell’Alta Velocità con la stazione TAV di Ferentino e l’aeroporto di Frosinone come nodo complementare al sistema aeroportuale romano;
- il rafforzamento delle reti ferroviarie interprovinciali;
- la valorizzazione dei porti di Civitavecchia e Gaeta come porti della Capitale;
- la realizzazione di poli sanitari provinciali per decongestionare le strutture romane.
Ho inoltre richiamato la necessità di rivedere gli strumenti di rappresentanza delle province, considerando che circa l’80% del Consiglio regionale è composto da consiglieri eletti nella sola città di Roma. In tale prospettiva, ho proposto l’istituzione di una Camera consultiva dei territori, una Conferenza permanente delle province del Lazio con funzioni vincolanti su specifiche materie, il decentramento di enti e funzioni regionali e l’attivazione di un Fondo di sviluppo territoriale dedicato.
La riforma di Roma Capitale rappresenta una sfida per l’intero Lazio.
Come Azione – Provincia di Latina intendiamo affrontarla con serietà, visione e proposte concrete, nella convinzione che solo un Lazio più equilibrato e policentrico possa garantire uno sviluppo realmente sostenibile e inclusivo.


