«A Latina arriva la tassa di soggiorno. Anzi no: arriva l’annuncio della tassa di soggiorno, presentato con toni solenni, come se la città fosse ormai pronta a competere con le grandi capitali del turismo. Peccato che, prima ancora di discutere dell’euro in più o in meno a notte, resti una domanda imbarazzante: soggiorno di che cosa? Il Patto Tricolore – Polo Civico per la Libertà guarda con perplessità non tanto alla polemica politica sulla tassa, quanto all’enfasi con cui l’amministrazione comunale ha deciso di raccontarla e alle opposizioni di criticarla». Dichiara così in un comunicato Il Patto Tricolore – Polo Civico per la Libertà.
«Una “svolta”, un passaggio strategico, quasi un certificato di vocazione turistica. Il problema è che Latina, oggi, quella vocazione non la mostra né la dimostra. Chi arriva in città non trova una destinazione, ma una sosta obbligata. Una città oggettivamente sporca, con il verde pubblico più spesso abbandonato che curato, con una marina dimenticata nonostante i grandi annunci – quelli sì, sempre puntuali – fatti a più voci da Regione, Provincia e Comune. Conferenze stampa in pompa magna, promesse a effetto, titoli entusiastici. Poi il tempo passa e, come da tradizione, “ormai è tardi”, “ne riparliamo il prossimo anno”. Nel frattempo il mare resta lì, il lungomare pure, e i problemi anche». Continua così nel comunicato Il Patto Tricolore – Polo Civico per la Libertà.
Qualche settimana fa il Patto Tricolore – Polo Civico per la Libertà è intervenuto sull’intervento di dragaggio del Canale del Duca: «75mila euro spesi, lavori conclusi il 12 agosto e risultato sotto gli occhi di tutti. Oggi lo scenario è identico a quello di fine luglio: insabbiamento tornato, foce di nuovo compromessa. Un intervento lampo, un beneficio ancora più rapido nel dissolversi. A questo punto viene spontaneo chiedersi: gli interventi strutturali promessi esistono davvero o sono rimasti intrappolati in qualche comunicato stampa?».
«E allora il nodo non è la tassa di soggiorno con critiche sterili dell’opposizione. Il nodo è il soggiorno. Perché una tassa ha senso quando c’è qualcosa che funziona, quando esiste un sistema, quando i servizi sono all’altezza e il territorio è valorizzato. Si tassa ciò che merita, non ciò che arranca. Certo, magari ci sbagliamo noi. Forse sarà proprio la tassa di soggiorno a compiere il miracolo: far apparire una strategia turistica, risolvere la gestione delle risorse, rimettere ordine, decoro e visione, e trasformare Latina in una meta ambita. Una sorta di moltiplicazione dei pani e dei pesci, versione bilancio comunale. Ce lo auguriamo davvero. Ma dopo anni di annunci, proclami e interventi spot, come movimento civico non possiamo che prenderne atto: a forza di credere alle promesse, la fiducia è finita prima ancora del turismo». Conclude così nel comunicato Il Patto Tricolore – Polo Civico per la Libertà.


