Grande partecipazione per la serata organizzata il 13 Dicembre dall’associazione NeuroVita per presentare il documentario “Nati una seconda volta”, che racconta l’esperienza di quattro pazienti affetti dall’Idrocefalo Normoteso, dal primo sintomo alla rinascita dopo l’operazione.
Le interviste del documentario sono state realizzate dalla giornalista Antonella Melito, con la regia di Valentino Finocchito e l’aiuto regia di Riccardo Franco e Riccardo Maurizi. L’associazione NeuroVita è impegnata della diffusione della conoscenza dell’Idrocefalo Normoteso, ancora oggi poco conosciuta anche in ambito medico.

La serata si è aperta con i saluti del Consigliere comunale di Latina Nicola Catani Presidente della Commissione Servizi Sociali con delega alla sanità che ha portato l’attestato di stima per l’associazione da parte della Sindaca Matilde Celentano impegnata in altri eventi istituzionali.
“Rinnovo l’invito all’associazione NeuroVita – ha detto Nicola Catani – a venire in commissione per accendere un faro su questa patologia e studiare insieme eventi patrocinati dal comune per continuare con la diffusione del tema ”.
Presente anche il Dottor Rea Gianmarco, in rappresentanza dell’Ordine dei Medici di Latina che ha patrocinato l’evento.
“Sono un sostenitore di tutte le attività dell’associazione – afferma Gianmarco Rea– perché diffondere la conoscenza è un primo passo e voi stasera lo state facendo anche in maniera innovativa; non siamo in una sala d’ospedale, ma siamo al cinema e questo
documentario rappresenta un veicolo giusto per parlarne sempre di più”.
Con il Dottor Gianpaolo Petrella, Presidente dell’Associazione NeuroVita, sono stati analizzati anche i dati che riguardano la Provincia di Latina.
“L’Idrocefalo Normoteso, – ha spiegato il Dottor Petrella – è una patologia che colpisce le persone al di sopra dei 65 anni ed è caratterizzata da disturbi della memoria, della deambulazione e incontinenza. Questi stessi sintomi sono presenti in altre patologie come la demenza senile, l’Alzheimer e il Parkinson. A differenza di queste però se la malattia viene riconosciuta può essere
trattata e il paziente può guarire, ed insieme a lui i famigliari possono ritornare ad una vita normale. Si stima come meno del 20% dei pazienti affetti da Idrocefalo Normoteso venga riconosciuto e trattato correttamente. Da un’analisi dei dati Istat è possibile ipotizzare che nella Provincia di Latina, nel solo 2024 ci possano essere 5.314 pazienti e il corretto riconoscimento e trattamento porterebbe ad un risparmio di 228.316.201 euro. Una corretta diagnosi potrebbe generare un risparmio stimato di circa 35.262.040.587 euro nel 2024, fino a 369.742.603.622 euro nell’arco del decennio di riferimento.”
La serata è proseguita con la presentazione dell”Asta al Cinema” organizzata con il MAD, Museo di arte diffusa di Fabio D’Achille con la collaborazione di Cristina Bertolissio, in cui l’associazione ha trovato un grande sostegno per permettere anche attraverso l’arte di diffondere la conoscenza. “Asta al Cinema” è ospitata all’interno dei locali del Cinema Oxer dove sono esposte
le opere numerate e chi vorrà partecipare potrà compilare l’apposito form con in quale farà la sua offerta. L’asta, attiva fino al 7 Gennaio, è nata come naturale prosecuzione del contest artistico
“Dall’oblio alla luce, dall’immobilità al movimento – Disegnare una cura”, concorso ha coinvolto 80 artisti e artiste provenienti dal territorio pontino, da diverse regioni italiane e da vari Paesi europei per raccogliere fondi per la ricerca. Nel corso della serata è stato proiettato anche il cortometraggio “Dall’oblio alla luce” a cura di Saccomatto, che in chiave narrativa racconta il percorso dal buio della malattia alla ritrovata consapevolezza.



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