Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione formale per fare piena luce sulla decisione dell’Amministrazione di ospitare, nel Foyer del Teatro D’Annunzio e con risorse pubbliche a supporto, la presentazione del libro dell’on. Rossano Sasso, dal titolo “Il gender esiste, giù le mani dai nostri figli”.
“La domanda è semplice, quasi banale nella sua evidenza: come si arriva a destinare un teatro pubblico, un service tecnico, personale e comunicazione istituzionale a un evento di questa natura, e con quale valutazione di interesse culturale per la città? Questo il quesito posto del gruppo che prosegue: ” Perché la cultura è un bene serio. E Latina ha diritto a sapere se il proprio teatro viene assegnato per merito, per qualità o semplicemente per convenienze e conoscenze. A rendere il quadro ancora più opaco si aggiungono elementi tutt’altro che marginali: tra questi, il coinvolgimento di una casa editrice che negli ultimi anni è stata pubblicamente accusata — da organi di stampa nazionali e da vari rappresentanti istituzionali — di diffondere testi riconducibili a filoni xenofobi e, in alcuni casi, oggetto di contestazioni per presunti elementi di antisemitismo. Ci limitiamo a chiedere perché il Comune non abbia ritenuto necessario valutarle prima di concedere spazi pubblici, logistica e patrocinio a un’iniziativa sostenuta anche con risorse della collettività. O, se le abbia effettivamente valutate, quali considerazioni abbia svolto in merito.
“Non pretendiamo– continuano i consiglieri- che ogni evento simile ospitato nel Teatro Comunale entri nella storia della letteratura (in questo caso non correremmo alcun rischio) ma pretendiamo che siano chiari i criteri con cui vengono scelti. Il problema, non a caso, è più profondo: si inserisce in una gestione della politica culturale cittadina che appare sempre più guidata dall’improvvisazione e non da criteri trasparenti. Non è un caso che ancora oggi manchino chiarezza e regole certe sull’utilizzo del Teatro Ponchielli, con conseguenze evidenti per associazioni, scuole e operatori culturali. La sensazione è che il sistema culturale del Comune viva in una sorta di zona grigia permanente: la Commissione Cultura quasi non discute nulla; la Sindaca interviene solo nelle conferenze stampa e le decisioni operative sembrano maturare altrove, senza confronto né indirizzo politico”.
“Gli spazi- conlude la nota – si concedono secondo criteri non chiari. Le risorse pubbliche si spendono secondo direzioni ancor meno chiare e dal quantomeno dubbio interesse pubblico. E la città resta a guardare, chiedendosi legittimamente chi decide, come decide e sulla base di quali criteri“.
Per questo il gruppo consiliare del Pd chiede ufficialmente alla Sindaca, tramite l’interrogazione:
quante proposte sono arrivate per questa rassegna;
perché sia stata scelta proprio quella dell’on. Sasso;
quante risorse pubbliche sono state destinate alla sua realizzazione;
e se sia stata svolta una minima verifica di opportunità culturale e istituzionale prima di
assegnare il Foyer del D’Annunzio.


