All’interno della rassegna ‘Di note e di parole’, patrocinata e organizzata dal Comune di Latina, mercoledì 3 dicembre alle ore 21 presso il foyer del Teatro D’Annunzio di Latina si terrà lo spettacolo ‘Il giardino dei nani solitari’, tratto dal romanzo di Gian Luca Campagna, edito da Arkadia.
Lo spettacolo è una fusione di vari linguaggi artistici. Partendo dalla narrativa ecco le letture dell’attrice Simona Serino, accompagnata dalla voce della cantante Susana Matos Da Costa, della chitarra di Gianluca Masaracchio e della fisarmonica di Raffaele Esposito Jr.
Saranno Gian Luca Campagna, l’autore, e il giornalista Alessandro Panigutti a condurre l’incontro. Sarà Simona Serino che darà voce a José Cavalcanti, il protagonista di questo romanzo, il quarto della serie del filone del detective argentino sentimentalmente anoressico.
Questo romanzo è una fiaba per adulti o un romanzo per adulti adatto ai ragazzi? È una domanda che si porrà il lettore, perché in questa storia ci sono tutti gli elementi del viaggio dell’eroe riluttante che deve compiere una missione: c’è il mentore, il guardiano della soglia, il Proteus, il colpo di scena, c’è l’amore, la bella e il premio finale. Eccola, finalmente, la nuova storia che vede come protagonista José Cavalcanti, l’anarcodetective creato dalla penna di Gian Luca Campagna, giornalista e scrittore di Latina. Stavolta siamo a Ceuta, nell’enclave spagnola in terra marocchina, dove il detective italoargentino, appena terminato un incarico, promette a un prete di un Centro d’accoglienza di immigrati di far ricongiungere coi genitori a Roma due ragazzini di origine sahrawi, la ribelle Latifa e il timido Mohamed. Ma il piano iniziale di accompagnarli fino a Malaga per imbarcarli sull’aereo diretto a Roma viene meno per lo scoppio della pandemia da Covid19. Messa una mano sulla coscienza, il detective decide di scortarli sul suo sidecar fino a Roma, percorrendo i tratti costieri spagnoli, francesi e italiani. Sulle loro tracce però ci sono due terroristi islamici, appartenenti a una sedicente polizia morale dello Stato islamico di Ponente, goffi e affetti da alitosi e meteorismo intestinale. Ma Cavalcanti in questo viaggio non sarà solo, sarà accompagnato da Monica, spogliarellista in cerca di redenzione decisa nel tornare a Roma dalla madre sola e malata. Ma niente è come sembra. In un mondo distopico, tra fughe clamorose, segreti inconfessabili, bugie quotidiane, prostitute dall’anima green, rivoluzionari fuori tempo massimo, complotti inverosimili, ecco un romanzo che è una vera e propria fiaba contemporanea adatta a tutte le età. E i bambini, sono veramente chi dicono di essere? Sono poi così innocenti?
“Quando ho cominciato a scrivere ‘Il giardino dei nani solitari’ avevo in mente tante cose. C’era il caos, innanzitutto. Dentro e fuori di me. Certo, avevo in testa una storia. Ma non poteva essere come le altre, e se aveva come protagonista il mio personaggio seriale, quello che alla fine è come un marchio di fabbrica per l’autore se non proprio un alter ego, doveva riflettere come uno specchio all’esterno quello che c’era dentro. E c’era assenza di desiderio. Non di vita, perché la fame di sogni c’è sempre, ma mancavano gli obiettivi, i traguardi, i propositi. La curiosità c’era. A volte basta un dipinto, una fotografia, un’immagine, un film, una scena reale e scocca la scintilla. Del resto, i romanzi sono biografie collettive. Così, capisci che i romanzi come la vita sono dei puzzle, con quelle tesserine da incastonare una per una, con una certa pazienza ma anche con velocità d’esecuzione quando capisci che la storia ce l’hai veramente tra le mani. Così, ecco i miei nipoti, con le loro scaramucce verbali, ecco le moine di tutti i bambini del mondo, ecco la voglia di riscatto che nutriamo tutti, ecco l’evocativo dipinto de ‘Il viaggiatore sul mare di nebbia’ di Caspar David Friedrich. Quel quadro è stato per me di grandissimo aiuto e ispirazione in un periodo della mia vita in cui ho capito, come dice nel romanzo José, ‘che la solitudine è assenza di vita dentro di sé, non assenza di vita attorno a sé’. Così, ecco la wanderlust, ecco il romanticismo, ecco tutti gli altrove. Ecco Ceuta con la sua disperazione umana, capace di scuotere l’anima, quella mia e quella di José Cavalcanti”, ha raccontato Campagna nella presentazione del suo romanzo.
Ingresso libero tramite prenotazione alla email: presscartesio@libero.it


