Anche quest’anno la raccolta delle olive in provincia di Latina farà registrare un calo.
Lo prevede il Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Lana). “A provocare questo ennesimo calo – ha affermato Luigi Centauri, presidente del Capol – sono stati i cambiamenti del clima degli ultimi anni e soprattutto la scarsa allegagione delle olive nel mese di maggio. La fertilità del polline nonché le piogge pomeridiane a fine agosto hanno poi favorito l’attacco della mosca. La situazione è a ‘macchia di leopardo’, con zone in lieve tenuta”.
Si raccoglierà il 20% in meno rispetto all’anno passato, la cui raccolta era diminuita già del 15% rispetto al 2023 e del 30% rispetto al 2022. Insomma, si produrranno “solo” 80 mila quintali di olive. Da ricordare che la media annua era di 250 mila quintali. Ma poiché la resa sarà migliore, gli oli che verranno prodotti saranno 14 mila e 500 quintali, 1.200 quintali in più rispetto all’anno passato. E tutti oli, come l’anno passato, eccellenti, anche perché parecchi frantoi, nel frattempo, si sono tecnologicamente ammodernati. Saranno ricchi di polifenoli, antiossidanti naturali, e così l’equilibrio tra l’amaro e il piccante sarà perfetto.

“Le mancate produzioni degli ultimi anni – continua il presidente del Capol – stanno provocando in alcune zone delle nostre colline la presenza di oliveti abbandonati e trascurati. Il recupero di queste zone deve diventare una delle priorità sia per la valorizzazione idrogeologica e paesaggistica del territorio sia per la richiesta in continuo aumento da parte dei consumatori di olio extra vergine d’oliva di qualità. Occorre adottare soluzioni adeguate poiché l’abbandono potrebbe interessare numerosi oliveti (in dieci anni nella provincia di Latina la superfice olivetata è scesa del 36,84%, censimento 2020). A seguito della mancata cura del territorio sono proprio gli oliveti collinari a subire i maggiori danni dagli incendi boschivi, stante la loro prossimità alle aree boscate o incolte. Da non dimenticare che nell’Agro Pontino il settore è caratterizzato da due prodotti di alta qualità: l’olio Dop Colline Pontine e l’oliva da mensa Gaeta Dop”.
Circa la qualità degli oli, Centauri ha affermato: “La produzione olivicola nella provincia di Latina, stante la preponderanza della varietà itrana, ha avuto in questi ultimi anni, un’ indubbia valorizzazione non solo per quanto riguarda l’oliva da mensa, ma soprattutto nella produzione di olio. Non è certamente episodico che nei maggiori concorsi nazionali i produttori conquistano regolarmente i primi posti. Tale successo risiede senz’altro, oltre che nella caratteristiche sensoriali della varietà itrana, nelle più attente tecniche di raccolta e di estrazione dell’olio. I produttori – precisa il presidente del Capol – hanno acquisito la consapevolezza che per ottenere oli di qualità che permettano di esaltare le straordinarie qualità organolettiche e salutistiche di tale varietà, occorre utilizzare esclusivamente olive sane, ma soprattutto anticipare il periodo di raccolta che deve avvenire all’inizio dell’invaiatura, a scapito delle maggiori rese che si otterrebbero con un maggiore grado di maturità delle stesse olive”.



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