È ancora in fase embrionale ma sta già riscuotendo numerosi consensi e adesioni il “Distretto agroalimentare per i prodotti derivati bufalini dell’Agro Pontino”, presentato ufficialmente la mattina scorsa a Pontinia nel corso di un convegno organizzato dal Comune ed in particolare dal sindaco Eligio Tombolillo e dall’assessore all’Agricoltura Giovanni Bottoni. Si tratta di una grande novità per il comparto, approvata dal Consiglio Regionale nell’ambito della Legge di Stabilità 2025.
La stessa Pontinia, in evidenza nel settore con la presenza di 25.829 capi, è il capofila di 11 Comuni presentati come soci fondatori del Distretto Bufalino. L’elenco è composto da Latina, Sezze, Fondi, Terracina, Sabaudia, Priverno, Sermoneta, Prossedi, Maenza e Roccasecca dei Volsci. A questi si aggiungono e si stanno aggiungendo associazioni di categoria, enti locali, imprese, consorzi, fondazioni e centri di formazione e di ricerca. La forza di questa nuova realtà è proprio la sinergia avviata tra più protagonisti del comparto, nel nome di un sistema unitario attivato per promuovere i prodotti, favorire lo sviluppo e l’identità comune di un’eccellenza da far conoscere a livello nazionale e internazionale. Prodotti che non si limitano alla sola mozzarella di latte di bufala, ma anche al ciliegino, alla ricotta, allo yougurt, alla stracciatella, alla caciotta, alla provola e alla scamorza affumicata, al caciocavallo e al gorgonzola di bufala. Senza dimenticare i derivati dalla carne di bufalo: la salsiccia, la bresaola, la fiorentina, l’hamburger, il salame e gli sfilacci, il tritato, il filetto e la costata.
“Il Distretto Bufalino – ha sottolineato l’Ing. Bottoni – servirà anche a diminuire l’impatto ambientale delle produzioni e contribuirà ad integrare le attività caratterizzate da prossimità territoriale. Potrà avvalersi delle competenze dell’Università degli Studi della Tuscia per ricerche e approfondimenti scientifici, indispensabili in un’ottica di sviluppo. A proposito di Università, ci ha colpito l’esito di un sondaggio illustrato durante il convegno dal Professor Umberto Bernabucci: la metà esatta degli interpellati era del tutto ignara della possibilità di nutrirsi di carne di bufalo ma riconduceva tutto alla sola mozzarella: da questo si intuiscono le enormi potenzialità dei prodotti derivati bufalini!”.
“Il Distretto – ha aggiunto il sindaco Tombolillo – si rivelerà come un prezioso strumento in grado di tutelare gli allevatori, ponendosi come autorevole interlocutore nei tavoli di confronto sulle annose criticità del settore. L’importante sarà lavorare di squadra, accantonando la tendenza ad agire singolarmente e puntando tutto su una realtà che accomuni le più svariate componenti”.
Per queste sue funzioni e per l’immenso potenziale che riserva, il nuovo organismo ha riscosso già importanti adesioni e sta suscitando l’interesse di numerose realtà associative, istituzionali ed imprenditoriali. A breve sarà integrato lo statuto già proposto durante il convegno e saranno ufficializzati i nuovi step nell’iter di costituzione.


