Ventidue artiste espongono nel cuore della città per la sensibilizzazione e la lotta alla violenza di genere. Dal 15 novembre all’8 dicembre al Circolo Cittadino Sante Palumbo, dal 16 novembre al 31 dicembre da Valore Donna e alla Libreria Feltrinelli.
DONNE AL CENTRO è una grande esposizione collettiva d’arte contemporanea che coinvolge ventidue artiste italiane e internazionali. La mostra diffusa prenderà il via sabato 15 novembre al Circolo Cittadino Sante Palumbo – in Piazza del Popolo – alle ore 17:00, proseguirà domenica 16 novembre alle ore 16:00 presso Valore Donna – in Via Gioberti 2. Dal 1º dicembre anche la Libreria Feltrinelli ospiterà sulla Scala Rossa, nella rassegna Manga on Paper, una delle ventidue artiste, Silvia Stan, che proporrà una personale esposizione di lavori dipinti in digitale ispirati agli anime.
Un progetto nato dall’impegno sociale
Questa collettiva nell’isola culturale di Mad nasce dallo stimolo di due donne impegnate su vari fronti nel sociale: la giornalista e vicepresidente del Circolo Cittadino Maria Assunta D’Alessio e Valentina Pappacena, presidente del CAF Valore Donna, che hanno chiesto a MAD Museo d’Arte Diffusa di organizzare una mostra nei loro rispettivi spazi sociali.
Anche Veronica Pedullà, direttrice della Libreria Feltrinelli, sull’onda di una serie di eventi che presenteranno in occasione del 25 Novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne, ha pensato di aderire al progetto propostole da Fabio D’Achille in prosecuzione di Latina Comics & Games.
Un dialogo artistico contro la prevaricazione
“La mostra si propone come percorso artistico contemporaneo dove ogni artista posiziona un tassello di un dialogo collettivo, quasi un’esperienza condivisa con le altre interpreti di questa esistenza”, spiega il curatore Fabio D’Achille. “L’aspetto della violenza di genere è affrontato come filo rosso ma non è una mostra di ‘scarpe rosse’ o di commemorazione ma un’occasione, l’ennesima, di stabilire un dialogo con gli uomini e la solidarietà con le altre donne, nel mese più difficile dell’anno che ruota intorno alla giornata del 25 Novembre.”
La mostra affronta una realtà femminicida a tutto tondo, dove la prevaricazione dell’uomo sulla donna sta mettendo a repentaglio persino la continuità relazionale familiare di generazioni. A questo si aggiunge la follia dei conflitti e delle guerre in atto, spietate soprattutto con donne e bambine inermi.
“Le donne siano esse giovani o adulte, figlie o madri, compagne o mogli vivono una condizione di sopruso in paesi dove la democrazia è una chimera ma non di meno accade in Europa ed in Italia dove questa prevaricazione si trasforma in disparità di salario e di tempi di vita e sfocia nell’azione violenta che ogni giorno ci lascia sgomenti”, continua D’Achille.
Arte come resilienza e liberazione
La pittura, il disegno manuale o digitale, il collage e la composizione, la fotografia e l’installazione sono testimonianze di resilienza e di rappresaglia, ma anche di un tentativo di mostrare il lato più profondo della femminilità contemporanea. Scene di vita, citazioni, sogni, simbologia, anatomia, convivenza, paesaggio e relazioni con la natura sono raffigurate ed espresse come alternativa estetica al dolore, alla morte, alla sopraffazione e prefigurano argomenti culturali di pura condivisione e liberazione.
Le artiste
Le artiste coinvolte, ognuna con un minimo di due opere da esporre, sono: Paola Acciarino, Germana Brizio, Ornella Boccuzzi, Antonella Catini, Raffaella Caminiti, Alessandra Chicarella, Natascia Conforto, Marianna Galati, Maria Rita Laurenti, Marina Mangiapelo, Mariam Manukyan (Armenia), Monica Menchella, Roberta Modena, Marta Paladini, Alena Panchishin (Ucraina), Gisella Raimondi, Ersilia Sarrecchia, Silvia e Catalina Stan (Romania), Marcela Szurkalo (Argentina), Fabiana Tornesi e Piera Vertecchi.



Un progetto nato dall’impegno sociale
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