Si incrina la compattezza della maggioranza al governo del Comune di Maenza. A sollevare il caso è Claudio Sperduti, ex sindaco e oggi consigliere di opposizione, che dopo il consiglio comunale di ieri sera parla apertamente di un’amministrazione “nelle mani di sole tre persone”.
La seduta consiliare, convocata tre giorni fa, prevedeva tra i vari punti all’ordine del giorno anche la discussione sullo “Studio di fattibilità per la realizzazione di un parcheggio in Via Unicef con contestuale adozione di Variante al Piano Regolatore Generale”. Un tema che, secondo Sperduti, sarebbe stato sconosciuto alla maggior parte degli amministratori comunali fino a poche ore prima del voto. “Tranne il sindaco e un paio di amministratori – denuncia – nessuno era a conoscenza del progetto in approvazione”.
A confermare la tensione interna, la lettera inviata nella giornata di ieri dalla consigliera Paola Cacciotti, che – pur scrivendo come cittadina – ha chiesto di rinviare la discussione del punto minacciando, in caso contrario, di impugnare la delibera davanti al TAR. Un gesto che ha sorpreso molti, considerata l’appartenenza della Cacciotti alla maggioranza e il suo ruolo di delegata alla cultura, figura chiave per l’organizzazione degli eventi comunali negli ultimi due anni. “Che lo dica un consigliere di opposizione ci sta – commenta Sperduti – ma che a farlo sia una consigliera di maggioranza è grave. Se poi aggiungiamo che si tratta della delegata alla cultura, la questione diventa drammatica”. L’ex sindaco non risparmia critiche anche sul metodo: “Si parlava tanto di amministrazione dei professionisti, di programmazione e partecipazione come stelle polari, ma questa vicenda dimostra il contrario”.
Il nodo del progetto
Il gruppo di opposizione Progetto per Maenza, pur dichiarandosi favorevole alla realizzazione di un parcheggio panoramico in Via Unicef, contesta le modalità con cui l’attuale maggioranza ha gestito il progetto. Sperduti ricorda che in passato l’ingegnere Antonio Saralli, oggi consigliere comunale, aveva dedicato la propria tesi di laurea proprio a un progetto simile, valutato allora per un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro, e che si era tentato anche un project financing con un privato confinante.
“Oggi – spiega Sperduti – la maggioranza, pur di produrre qualcosa, propone uno studio per un’opera dal valore complessivo di 600.000 euro. Tolte IVA, spese di progettazione, perizie ed espropri, restano appena 400.000 euro: quanto basta, forse, per due garage, sette posti auto e tre panchine rivolte verso il mare”. Un paragone che diventa impietoso se si considera che per il parcheggio in fase di ultimazione, sempre su Via Unicef, il Comune sta già spendendo circa 300.000 euro per soli dieci posti auto.
“La situazione è complessa – conclude Sperduti – e richiede tempo, competenza e partecipazione. Mettere sul banco degli imputati la consigliera Cacciotti non serve e non porterà a nulla. Chiediamo che venga convocato un consiglio comunale ad hoc, con questo solo punto all’ordine del giorno, per studiare insieme la soluzione migliore nell’interesse della comunità”.


