Ieri mattina, all’interno della Casa Circondariale di Latina, si è svolto l’interrogatorio di garanzia per Mattia Spinelli, 20 anni, arrestato nei giorni scorsi in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Laura Morselli. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Martina Taglione, contesta al giovane i reati di estorsione e atti persecutori.
Spinelli, assistito dagli avvocati Gaetano Marino e Massimo Frisetti, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma a movimentare la mattinata non è stato tanto il suo silenzio, quanto un episodio inquietante verificatosi nello stesso carcere: un detenuto ha infatti appiccato un incendio all’interno della propria cella, dando fuoco a due materassi.
Il pronto intervento della Polizia Penitenziaria ha impedito che la situazione degenerasse, ma l’accaduto è ora al centro di verifiche e approfondimenti. L’autore del gesto sarebbe un cittadino nordafricano, già arrestato lo scorso maggio per detenzione di droga ai fini di spaccio proprio nel complesso delle case popolari dei palazzi Arlecchino, area da tempo al centro delle indagini sul traffico di stupefacenti.
Non è escluso che l’incendio possa essere collegato al clima di tensione che da mesi si respira in città, alimentato da rivalità tra gruppi criminali giovanili legati allo spaccio tra via Guido Rossa e via Galvaligi. Proprio in quelle zone, nel settembre scorso, si sono verificati quattro attentati esplosivi nell’arco di dieci giorni.
Il gesto del detenuto, che secondo alcune ipotesi sarebbe stato vicino al gruppo capeggiato dai gemelli Spinelli, potrebbe non essere casuale: appiccare il fuoco proprio nel giorno dell’interrogatorio di Mattia Spinelli appare come un atto dimostrativo, una possibile sfida allo Stato a pochi giorni dalla visita del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, atteso giovedì a Latina.


