C’è chi nella vita sceglie una sola strada, e chi invece le percorre tutte con la stessa passione. Paolo Iannuccelli appartiene a questa seconda categoria: nato a Correggio nel 1953, ha fatto dello sport, della cultura e dell’impegno sociale il filo conduttore della sua esistenza. Allenatore vincente, dirigente e promotore di basket, giornalista sportivo cresciuto alla scuola di Aldo Giordani, editore e comunicatore instancabile, ha lasciato il segno in ogni ambito in cui si è cimentato. Ma la sua storia non è fatta solo di campionati vinti e collaborazioni prestigiose: c’è anche il volontariato, l’attenzione ai più deboli, l’amore per Latina e Ponza, i viaggi in oltre cento Paesi del mondo.
Ora, con il suo nuovo libro autobiografico “Caffè Tubino”, Iannuccelli invita i lettori a scoprire i retroscena di una vita vissuta a tutto campo, tra canestri, penne, viaggi e radici antichissime. Una porta sul cielo, come suggerisce il suo cognome, aperta a chi vuole curiosare nel suo passato e lasciarsi ispirare dal suo presente.
La storia nasce nel 1953 a Correggio – in provincia di Reggio Emilia – nella Bassa Padana. Erano gli anni del Dopoguerra, dopo lutti e distruzioni era presente tanta voglia di rinascere e creare un territorio a forte sviluppo artigianale, agricolo-industriale che poi avrebbe raggiunto eccellenze in campo mondiale, momenti d’oro e felici per tutti, l’orgoglio di crescere giorno per giorno. L’efficienza è sempre stata una trave portante per gli operosi correggesi che sono cresciuti credendo in un futuro ricco di speranze, creando i presupposti per il boom economico degli Anni Sessanta che avrebbe portato l’intera Emilia Romagna a volare in quanto a crescita di prodotto interno lordo. Paolo vive spensierato e gaudente tra distillerie, maglifici, industria farmaceutica, sport attivo e scuola elementare di alto livello. Tanti gli episodi citati nel libro, molti scherzosi e appaganti, curiosi e invitanti.
Un periodo eccezionale con l’intenzione di vivere sempre meglio, ricco di soddisfazioni giornaliere, i pilastri del benessere, momenti indimenticabili con attività frenetiche e viaggi continui. In “Caffè Tubino” vengono citati uomini e donne esempi autentici di forza costanza e coraggio, con dignità e speranza, gente che ha agito con il cuore senza bisogno di mostrarsi. La prima cosa che viene in mente nella pubblicazione riguarda la professionalità dei correggesi quando l’autore si è sposato. Ha richiesto all’Ufficio Anagrafe del Comune di Correggio un certificato di estratto per sunto dell’atto di nascita. All’Anagrafe di Latina, nel mese di luglio, il certificato è arrivato tramite fax dopo appena venti minuti. A metà settembre in corso della Repubblica a Latina per definire tutte le pratiche prematrimoniali inaspettati attimi di paura.
La moglie Ketty era residente a Nettuno e quel Comune, dopo mesi, non aveva ancora spedito la certificazione ai colleghi di Latina. Era impossibile sposarsi il 2 ottobre, data fissata per le nozze, nel Santuario della Sorresca a Sabaudia. A quel punto è stato provvidenziale un carissimo amico – purtroppo deceduto prematuramente – di nome Gianni Molinari, che immediatamente si recò all’Anagrafe di Nettuno per invitare i dipendenti a inviare il fax nel capoluogo pontino. Due mondi sicuramente differenti.


