Un boato, poi il panico. È successo tutto in pochi secondi, nel cuore del centro storico di Terracina, nella serata di lunedì 7 luglio. Erano circa le 22:00 quando il solaio interno del ristorante “Essenza” si è improvvisamente sbriciolato, crollando addosso a clienti e personale.
A perdere la vita è stata Mara Severin, 31 anni, sommelier originaria di Sabaudia, dipendente stimata del locale e figura di riferimento per la sala e la cantina. Mara è stata estratta viva dai Vigili del Fuoco, trasportata in codice rosso al Fiorini di Terracina, ma è deceduta poco dopo a causa delle gravi ferite riportate. Sul posto Carabinieri, Polizia, mezzi del 118 e il sindaco Francesco Giannetti, arrivato immediatamente.
«Tutta la città piange la scomparsa di Mara, una giovane che ha perso la vita mentre regalava sorrisi con il lavoro che amava» – ha detto il primo cittadino – «Solare, professionale, apprezzata da tutti. Il nostro abbraccio più affettuoso va alla sua famiglia e ai suoi cari. Resterà nei cuori di tutti noi».
Il senatore Nicola Calandrini (FdI) ha espresso cordoglio e chiesto chiarezza:
«È un momento di grande dolore per l’intera comunità. Ora è fondamentale fare piena luce sulle cause affinché si accertino rapidamente eventuali responsabilità e si evitino episodi simili in futuro. La sicurezza dei cittadini e dei luoghi pubblici deve essere una priorità assoluta».
Parole di dolore anche da parte del vescovo Mariano Crociata:
«Proviamo grande dispiacere per le persone coinvolte, siamo vicini ai familiari di Mara Severin. Speriamo cresca il senso di responsabilità verso la tutela della persona e del lavoro».
Mara Severin era conosciuta in tutto il territorio pontino per la sua passione per il vino, la competenza e il sorriso sempre presente in sala. Una figura amata e stimata nel mondo della ristorazione, che lascia un vuoto incolmabile tra colleghi, amici e clienti.
Ora resta il dolore. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni, ma nessuna verità tecnica potrà restituire ciò che si è perso ieri sera: una giovane vita, spezzata nel luogo che più amava.


