Carmelina De Luca, ex iscritta all’ODCEC di Roma, è revisore legale e tributarista. Ha scritto articoli anche attinenti il contenzioso tributario, oggetto di corsi d’aggiornamento professionale, è stata relatrice per Foro Europeo, scuola forense, ed INT, Istituto Nazionale Tributaristi associazione professionale. “Guida al contenzioso tributario” è il terzo libro in cui l’autrice tratta l’inosservanza delle norme e della giurisprudenza da parte dell’attuale Agente della riscossione e delle precedenti aziende concessionarie, determinanti gran parte del contenzioso tributario. Abbiamo incontrato la Dott.ssa De Luca per parlare di un argomento estremamente attuale che influenza pesantemente la vita di moltissimi italiani che si trovano in condizioni disperate a causa dei debiti contratti con il Fisco. Il suo libro è un compendio chiaro e esaustivo sulle possibilità di intervenire su una gestione lacunosa degli Enti di riscossione nel sistema tributario italiano.
Dottoressa De Luca, perché scrivere oggi di contenzioso tributario?
Si tratta di un testo tenuto nel cassetto per molti anni ed ora che ne ho deciso la pubblicazione l’ho aggiornato delle ultime modifiche legislative e giurisprudenza. Si tratta di una guida corredata di fac simili dei ricorsi introduttivi avverso atti esecutivi, cautelari ed intimazione della Agenzia entrate Riscossione. Un testo tecnico con annotazione di leggi e giurisprudenza destinato alle categorie professionale ma di facile lettura anche per gli imprenditori contenendo pagine riassuntive delle irregolarità commesse dagli uffici della riscossione.
Si può agire anche nei confronti delle iscrizioni ipotecarie?
Si può agire per improcedibilità delle iscrizioni ipotecarie per assenza dei titoli esecutivi e relative notifiche con nota d’iscrizione e procura sino a circa il 2015; successivamente hanno provveduto a depositare il secondo e terzo atto ma non i titoli che restano tuttora omessi.
L’improcedibiltà si può riscontrare anche nelle procedure esecutive, ad esempio fermo amministrativo, pignoramento presso terzi?
La problematica della assenza dei titoli esecutivi, cartelle di pagamento qualora primo atto posto in notifica, si ripete in ogni azione esecutiva per gli atti cartacei mentre per quelli notificati a mezzo pec si possono riscontrare illegittimità determinanti la loro nullità per essere tra quelli elaborati, stampati, scansionati e preparati alla notifica da soggetti che rispondono alle aziende private aggiudicatrici delle gare alle quali l’AdER ed Equitalia SPA hanno affidato tali attività che sarebbero dovute essere loro esclusiva per quanto disposto da norma e giurisprudenza. Ciò determina molteplici profili di illegittimità di cui ripropongo il vizio di inesistenza della notifica degli atti cartacei, definita semplificata per essere effettuata a mezzo raccomandata ordinaria, con commento dei disposti di legge e dei principi giurisprudenziali violati con particolare attenzione alla Sentenza della Corte Costituzionale n. 175\2018 perché trattasi di notifica non eseguita direttamente dal Concessionario ma da aziende private aggiudicatrici delle gare di appalto. Effetti che incidono anche sulla notifica a mezzo pec. Ed in ultimo tratto la violazione degli ulteriori commi dell’art. 26 del DPR /73 della prescrizione breve applicata alle cartelle di pagamento secondo quanto stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione, dell’obbligo di conservare e rilasciare copia delle cartelle di pagamento come stabilito dal medesimo decreto e dalla giurisprudenza ma di cui l’AdER non è in possesso.
Questo vuol dire che vengono commesse delle violazioni dagli enti di riscossione?
Il testo mette in risalto le reiterate violazioni commesse da chi rappresenta lo Stato ed avrebbe dovuto rispettare le norme in modo capillare in una delle funzioni particolarmente sensibile che è la riscossione delle imposte e tributi di tutto il territorio nazionale. La certezza del diritto non si riferisce al solo esercizio di difesa nelle aule preposte ma al quotidiano rispetto delle norme. Rispetto obbligatorio innanzitutto per lo Stato, che ha emanato quelle medesime norme violate, quantomeno per un buon esempio.
C’è una grande distinzione da fare tra evasore e “cattivo pagatore” per necessità…
C’è una grande differenza. Bisogna sempre ricordare che il destinatario degli atti dell’Agente della Riscossione è statisticamente vittima nel cinquanta per cento delle diatribe; nel restante dei casi si tratta di un cittadino che ha creduto nella giustizia o nelle sue ragioni ma mai pretestuoso e mai evasore, semmai cattivo pagatore impossibilitato per questioni sopravvenute.
Il suo libro non alimenta le false aspettative di trovare scorciatoie nel pagamento dei tributi dovuti ma, al contrario, si appella al principio di correttezza ed equità che lo Stato deve esercitare nei confronti dei cittadini. È un invito a ricercare il senso di giustizia a tutti i livelli.
Il libro è dedicato a mia madre ed ai miei nonni che avrebbero voluto vedermi indossare la toga che indosso virtualmente in difesa dei contribuenti vittime ed a coloro che, in preda alla disperazione, hanno compiuto gesti estrem come togliersi la vita o chiudere l’azienda. Tutto questo ignorando che avrebbero potuto quanto meno tentare di difendersi da richieste erariali che, seppur dovute, erano indebite nella gran parte delle casistiche.
Per info: https://www.linkedin.com/in/carmelina-de-luca-102262171/




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