Si è tenuto lunedì 28 luglio il vernissage di apertura della mostra di Davide Cufaro Petroni “My Name is East, My Name is West”. Nella splendida Sala della Pace di Palazzo Valentini a Roma, fino all’11 agosto sarà possibile ammirare l’esposizione dei disegni dell’artista pugliese, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale. Curata da “Spazio Art D’Or” con l’organizzazione di Marina Corazziari e di Gisella Peana, quest’ultima ne ha curato anche l’ufficio stampa, e promossa dal Consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale, Antonio Giammusso, l’esposizione si prefigge di offrire un’esperienza artistica e culturale di primissimo piano. Con una tecnica minimalista e l’uso di matite l’artista rivela un grande talento e una spiccata sensibilità artistica che non si concretizza in semplici virtuosismi nel tratto ma scandaglia l’anima di un Levante che vive ancora nel ricordo di fasti lontani e di una civiltà raffinatissima e meticcia. Si tratta di un suggestivo percorso visivo nella linea di confine tra Oriente e Occidente, mare e cielo, che Davide Cufaro Petroni è solito solcare nelle sue rotte come pilota di linea. L’artista pone particolare enfasi sulla città di Istanbul e la sua architettura, luogo di grande fascinazione e di ispirazione per l’immaginario onirico e sulle figure ieratiche dei danzatori sufi, i mistici islamici che cercano il contatto con il trascendente attraverso un movimento vertiginoso e ipnotico. Non manca un accenno alla tragedia di Gaza, ferita aperta del Medio Oriente, che l’artista rappresenta come un non-luogo nel quale l’umanità respinta si aggrappa disperata. Le immagini vengono replicate nella sala attigua con un trailer di immagini e prosa poetica realizzato dall’artista stesso, confermando la sua versatilità e l’amore per le arti. Gli invitati sono stati accolti da un raffinato cocktail di benvenuto con la degustazione dei pregiati vini “Mare di Puglia”, prodotti nelle vigne sul mare di Trani dall’imprenditrice Anna Laura D’Alessio, accompagnati da selezioni di prodotti tipici locali. “My Name is East, My Name is West” è un viaggio nella condizione del viaggiatore dell’anima, colui che non può fermarsi perché sospinto dalla conoscenza, e che ritrova nella contraddizione di un mondo enigmatico e solenne la ricomposizione dell’equilibrio tra gli opposti. Una dimensione spirituale affine allo spirito del nostro Mediterraneo, crocevia di civiltà, religioni, filosofie che ci appartengono: non una semplice visione “orientalista” e modaiola ma un’esperienza autentica che ci appartiene da millenni. La mostra è stata organizzata da “Spazio Art D’Or”, ETS che si occupa della promozione delle eccellenze italiane nell’arte, nella moda, disegn e gioielli fondata da Marina Corazziari, jewels designer, dall’architetto Guido Corazziari e dal couturier Gian Piero Cozza. L’altro partner d’eccellenza dell’evento è “Cultura e Armonia”, associazione pugliese che sostiene le arti, la cultura e la formazione. In sinergia con gli ideali e le visioni di Spazio Art D’Or si configura non solo come associazione di promozione sociale ma come un autentico laboratorio di idee. La sua nascita è frutto della visione lungimirante dell’imprenditore-filantropo Emanuele Ventura e di Giovanna Giannandrea, fondatori di “Apulia Symphonic Orchestra”, la prima e più grande Banda musicale d’Europa.
Nato a Bari nel 1981 da genitori appassionati d’arte, Davide Cufaro Petroni ha conseguito il diploma di liceo classico nel 2000 per poi laurearsi in Scienze Politiche con indirizzo storico- politico presso l’Università degli Studi di Bari nel 2007. Affascinato dal mondo dell’aviazione fin dall’infanzia, nel 2002 ha iniziato il corso per la Licenza di Pilota Privato, conseguendo nel 2005 la licenza di pilota di linea. Nel 2009 si è trasferito a Istanbul dove ha intrapreso la carriera di pilota presso Pegasus Airlines. Successivamente, nel 2011, è passato a Sun Express, e dal 2013 al 2016 ha lavorato per Turkish Airlines. Durante questi anni, ha sviluppato una crescente sensibilità artistica nei confronti di Istanbul. Autopubblicando nel 2010 il suo primo libro di poesie “Endless Path” ha iniziato a disegnare tatuaggi a tema, specializzandosi in seguito nella rappresentazione degli scenari delle coste del Bosforo e dell’antica Costantinopoli. A seguito del tragico incidente avvenuto nel 2014 nella miniera di carbone di Soma, vicino a Izmir che causò circa 300 vittime, l’autore ha avviato un progetto di beneficenza finalizzato alla raccolta fondi per sostenere le famiglie colpite. In tale occasione, ha organizzato la sua prima mostra, intitolata “A Napkin for Soma” (Un fazzoletto per Soma), le cui opere erano raffigurate su tovaglioli di carta, presso la Nis Art Gallery di Istanbul.




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