Dopo un periodo di sospensione dovuto a importanti lavori di adeguamento strutturale, ha riaperto le sue porte il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma. Il reparto, attivo dal 1990 e punto di riferimento per i municipi VIII e IX della Capitale, è stato completamente rinnovato secondo le normative antisismiche, migliorando non solo la sicurezza, ma anche la qualità dell’accoglienza per pazienti e operatori.
«Si tratta di un presidio fondamentale per i Municipi VIII e IX, e più in generale per l’intera rete della salute mentale a Roma» – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca – «Abbiamo restituito alla città un reparto più sicuro, moderno e accogliente, a misura di paziente e di operatore. È un passo concreto che rafforza la sanità pubblica e dimostra con i fatti la nostra volontà di investire in dignità, cura e salute».
Il ritorno operativo dello SPDC rappresenta un tassello cruciale nella strategia della ASL Roma 2 per rafforzare la rete di salute mentale sul territorio. Il direttore del Dipartimento di Salute Mentale, dott. Massimo Cozza, ha evidenziato come il nuovo reparto garantisca continuità all’assistenza psichiatrica nel quadrante sud della città, valorizzando il personale e potenziando le strutture.
Soddisfazione è stata espressa anche dal Direttore Generale della ASL Roma 2, dott. Francesco Amato, che ha ringraziato l’intero ospedale Sant’Eugenio per l’impegno e la collaborazione mostrati durante la fase critica della chiusura temporanea. Amato ha ribadito che lo SPDC diretto dal dott. Roberto Calindro è parte integrante di un Dipartimento considerato tra le eccellenze della ASL, impegnato quotidianamente nell’offerta di cure di qualità, nella promozione dell’inclusione sociale e nella lotta contro lo stigma.
Simbolo di questo approccio è il festival Ro.mens, iniziativa unica a livello nazionale che fonde arte, cultura e testimonianze dirette per sensibilizzare la cittadinanza sulla salute mentale e abbattere i pregiudizi.
Con la riapertura dello SPDC, la sanità pubblica romana fa un ulteriore passo avanti verso una cura più umana, efficiente e integrata, riaffermando la centralità del benessere psichico nel sistema sanitario regionale.


