Per la prima volta è uscito in Italia “Verso l’India. 1879”, il diario di viaggio di Isabel Burton. Tradotto da Simona Bauzullo, è stato pubblicato da Lorenzo de’ Medici Press. Si tratta del viaggio che lei fece, assieme al marito, Sir Richard Francis Burton, diplomatico e celebre esploratore, dall’Inghilterra, attraverso l’Europa e l’Italia, verso l’India per l’appunto. La scrittrice in pratica descrive i luoghi, le bellezze, gli odori, gli usi e costumi e il suo spirito di adattamento alle avversità. Non solo, in questo suo viaggio racconterà della politica italiana dopo i pochi anni dell’Unità d’Italia, di Cavour, unico grande statista, degli istriani che erano più italiani degli italiani, del doppio governo a Roma con il Papa, dell’Ungheria che era una polveriera come il Montenegro e della restante Europa. “Il tema del viaggio – scrive Simona Bauzullo – si rivela essere pienamente conforme al genere letterario che nell’Inghilterra vittoriana del XIX secolo veniva prodotto e seguito assiduamente dall’audience. L’aumento delle esplorazioni oltremare da parte di intellettuali, scienziati e geografi si pone in stretta correlazione con il panorama politico inglese che vede l’Inghilterra concretamente impegnata in un’espansione territoriale che mira a due obiettivi principali. Il primo riguarda il bisogno di incrementare il livello di conoscenze scientifiche e in particolare geografiche, con lo scopo quindi di scoprire nuovi territori e analizzarli da un punto di vista tecnico (…). L’espansione scientifica segue di pari passo il secondo obiettivo perseguitato dall’Inghilterra del XIX secolo, determinata a dominare i Paesi stranieri, concentrandosi in particolar modo sulla regione storico-geografica dell’Oriente, imponendo propri usi e costumi”.
Si tratta di un libro che rappresenta un’importante testimonianza storica e culturale, fornendo una visione unica del subcontinente indiano alla fine del XIX secolo. L’autrice combina osservazioni personali, riflessioni culturali e dettagliate descrizioni. Il suo stile narrativo è vivace e coinvolgente, capace di trasmettere al lettore sia l’entusiasmo per l’avventura sia la curiosità per mondi nuovi. Riesce a offrire uno sguardo particolare sull’India coloniale, intrecciando dettagli sulla società indiana dell’epoca con considerazioni sulla presenza britannica. “Il tratto autoriale che più contraddistingue Isabel Burton – sottolinea Simona Bauzullo – è sicuramente la meticolosità di descrizione, che però non destina solo ai paesaggi o ai territori da un punto di vista geografico e ambientale, bensì che incentra sulle cose che stuzzicano maggiormente la sua curiosità e che le causano diversi livelli di stupore”. Isabel Burton (1831-1896) sposò in giovane età Richard Francis Burton, suscitando polemiche per essere lei cattolica e lui anglicano. Ma la scelta fuori dagli schemi fu solo il via per una vita in cui, per lei, superare i confini divenne una precisa impostazione di vita. Assieme al marito viaggiò in gran parte dell’Impero britannico, scoprendo mete come l’Arabia e l’India che ben di rado le donne della sua epoca potevano visitare. Nel 1875 pubblicò “Inner Life of Syria, Palestine, and the Holy Land” e nel 1879 seguì il racconto di viaggi “Arabia, Egypt, India”.
Roberto Campagna




Devi effettuare l'accesso per postare un commento.