MondorealeMondorealeMondoreale
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Notizie
    • Attualità
    • Cultura & Eventi
    • Sport
    • Politica
    • Cronaca
    • Speciali
    • Regione
    • Dall’Italia e dal Mondo
  • Chi siamo
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti
Lettura: LATINA | Nel cuore della tempesta: il libro, l’Europa e la disillusione del presente
Condividi
Ridimensionamento dei caratteriAa
MondorealeMondoreale
Search
  • Notizie
    • Attualità
    • Cultura & Eventi
    • Sport
    • Politica
    • Cronaca
    • Speciali
    • Regione
    • Dall’Italia e dal Mondo
  • Chi siamo
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti
Hai un account esistente? Registrazione
Seguici
Mondoreale > Blog > Cultura & Eventi > LATINA | Nel cuore della tempesta: il libro, l’Europa e la disillusione del presente
Cultura & Eventi

LATINA | Nel cuore della tempesta: il libro, l’Europa e la disillusione del presente

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2025 22:00
Eleonora Paone Pubblicato 14 Giugno 2025
Condividi
Condividi

Certe pubblicazioni diventano scomode non perché controverse, ma perché fin troppo aderenti alla realtà. Centro della tempesta, il nuovo libro di Donato Bendicenti – giornalista e corrispondente Rai da Bruxelles – si è rivelato tale. Presentato ieri alla libreria Feltrinelli di Latina, l’evento ha visto la partecipazione dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini e la moderazione di Sarina Biraghi, giornalista de La Verità. Un confronto lucido su uno scenario geopolitico in continua mutazione, in una notte segnata ancora una volta dal rumore delle armi.

Bendicenti, sollecitato dalla Biraghi su “come dovrebbe porsi l’Europa di fronte a ciò che è accaduto stanotte”, non ha offerto facili ottimismi: «Se il mio libro, pubblicato poche settimane fa, non è ancora invecchiato, allora è un pessimo segno. Sono stati cinque anni accelerati. La complessità è aumentata esponenzialmente». Un’analisi che non si affida alla cronaca, ma che tenta di trovare un filo rosso tra eventi che sembrano appartenere a contesti diversi, ma che in realtà tracciano un’unica traiettoria: quella della fragilità europea.

Dalla guerra in Ucraina all’escalation in Medio Oriente, l’autore sottolinea come la risposta diplomatica dell’Unione sia stata spesso tardiva, timida, a volte persino contraddittoria. «Ripetere ossessivamente che questa escalation non deve avere luogo è forse retorico», ha ammesso, «ma in questo momento resta necessario. L’unica arma che abbiamo è ancora quella della diplomazia».

L’Onorevole Procaccini ha preso parola con una riflessione disillusa: «In questo momento bisogna scegliere da che parte stare. Non in nome di ideologie, ma per un interesse concreto, nazionale. L’ordine mondiale da cui l’Europa ha tratto beneficio per decenni è in discussione, e chi ne ha goduto di più – noi – non può pensare di rimanere neutrale».

L’Europa, ha insistito, si è illusa che la pace fosse una condizione naturale. Ma la pace, ha ricordato con un tono quasi pedagogico, «non è lo stato normale dell’umanità, è un’eccezione». Una lezione che oggi torna come un ammonimento, mentre i conflitti si moltiplicano e la difesa comune resta un progetto incompiuto.

Il dibattito si è poi spostato sul ruolo degli Stati Uniti, con Biraghi che ha evidenziato un atteggiamento di “disimpegno strategico” da parte americana. L’ambiguità delle dichiarazioni di Trump, la riluttanza a farsi carico di una leadership militare globale, la delega implicita all’Europa di “badare a se stessa” sembrano confermare una mutazione geopolitica in atto.

Procaccini, ancora una volta, non si è sottratto alla chiarezza: «La politica estera americana, soprattutto con i repubblicani, tende a guardarsi dentro. Ma se vogliamo beneficiare della sicurezza, dobbiamo anche contribuire a garantirla. Con fondi, infrastrutture, e una visione strategica».

In sottofondo, il peso crescente della Cina, definita da Bendicenti «un decisore silenzioso» che, con il suo ruolo economico e diplomatico, condiziona oggi ogni possibile esito, dall’Ucraina al Medio Oriente. Un’ombra lunga che fa apparire l’Europa sempre più marginale.

Non è stato un dibattito per anime ingenue. Nessuna retorica, nessuna contrapposizione netta tra buoni e cattivi. Solo la consapevolezza che siamo, tutti, nel centro della tempesta. E che da lì non si esce con le formule, ma con decisioni.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Correlati

Potrebbero interessarti anche

SERMONETA | I 4 eventi musicali a Santa Cecilia: la decima edizione tra maestri, concerti e fiabe
ROMA |”Tangentopoli”, Antonio Milo e Simone Colombari in scena al Teatro Golden
FONDI | Scene di Luce, musica dal vivo e omaggio a Angelo Marocco emozionano il pubblico
LATINA | Gran finale per L.A. Classica Festival con il pianista Alessandro Marano
LATINA | ‘A far la lotta comincia tu’: il Sottoscala 9 ospita una rassegna di musica, libri e workshop
TAGGATO:importante
Condividi questo articolo
Facebook Twitter Email Stampa

-SPONSORED-

Mondo Re@le, testata registrata presso il tribunale di Latina il 29 febbraio 2008 RG 128/08 VG Cr.323
Registrazione Stampa N° 892. Iscrizione al ROC dal 7 marzo 2008 numero iscrizione 17028 P. Iva 02409130594

Link utili

  • Notizie
  • Chi siamo
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Privacy Policy

Categorie

  • Attualità
  • Cultura & Eventi
  • Sport
  • Politica
  • Cronaca
  • Speciali
  • Regione
  • Dall’Italia e dal Mondo

Seguici sui social

Copyright © 2024 Mondoreale. Tutti i diritti riservati.
 

Caricamento commenti...
 

Devi effettuare l'accesso per postare un commento.

    Welcome Back!

    Sign in to your account

    Password dimenticata?