“Altre parole, altro amore” è tutto quello che ognuno vorrebbe ascoltare in risposta al malessere sordo del vivere quotidiano: Pina Farina They è il deus ex machina dello spettacolo incredibile messo in scena domenica 6 aprile all’Ex Claudia – Polo Cultura di Aprilia. Una burattinaia visionaria che muove i fili per offrire al pubblico il suo monologo appassionato in uno sfondo melanconico, rilanciando la figura della Grande Storia in un progetto di ampie vedute pedagogiche. Con eccezionale bravura si rivolge a Dante, il sommo Poeta, e a tutte le persone di buona volontà pronte ad accogliere la voce della propria coscienza, immersa in quella dimensione collettiva che vorrebbe ridurre la volontà del singolo a un semplice fruitore inconsapevole. Sì, perché tutto sembrerebbe palese in questo mondo ma così incredibilmente lontano dell’interiorità, percepita come un’odiosa solitudine e vissuta in una rassegnazione fatale. Sono passi letterari lenti e ben scanditi quelli della Farina, in perfetto accordo con i movimenti sacri dei due ballerini di tango, le note sincopate dei musicisti, i passi della giovane danzatrice apparsa alla fine come l’angelo della resurrezione; in scena con l’autrice-attrice il fisarmonicista Doriano Prati, Halena Hromyk pianista e voce e i maestri di ballo Angeles Arroyo & Mariano De Gregorio dell’Associazione “In Tango”. La tecnica del flashback letterario ha condotto gli spettatori per le strade della storia con grande abilità maieutica, capace di condensare in frammenti poetici e fascinazioni semantiche lunghi tragitti descrittivi. L’opera teatrale rispetta la ritualità della preghiera (il “Padre nostro” in aramaico proiettato all’inizio e alla fine dello spettacolo lo testimonia ampiamente), poiché è necessario il ritorno a una dimensione intima calata in un progetto di vita universale; l’intento della Farina, scrittrice, drammaturga, musicista, filosofa, arriva con umiltà socratica a questa conclusione con grandissima bravura e professionalità. Uno spettacolo che arriva al cuore e alla mente, con un registro teatrale costellato da piacevoli incursioni ironiche, argute e una leggerezza che suggerisce di tornare alla pratica del pensiero guidato dal cuore, ormai anestetizzato da un’esistenza in continua competizione performativa. Ci auguriamo che sia l’opera prima di una lunga serie di appuntamenti di questa valenza artistica e pedagogica da elaborare con lentezza e riflessione nelle nostre “tiepide case”, parafrasando il grande Primo Levi.
TEATRO, “Altre parole, altro amore” per Pina Farina They al Teatro Finestra


