La Sagra è sacra. Questo è il ritornello principale che si sente mormorare tra le vie di Sezze nei giorni che precedono la “Sagra del Carciofo”, giunta quest’anno alla sua 54esima edizione. Un’annata storica, visto che per la prima volta l’evento si svolgerà su due giorni, a testimonianza del forte richiamo che questa manifestazione ha per tutto il territorio, non solo lepino e della provincia di Latina, ma di tutta la Regione. Momenti di divertimento, fratellanza e condivisione che sono fondamentali per tramandare questa tradizione che ormai da anni è radicata nella cultura setina. Mondore@le ha deciso di intervistare e rivolgere alcune domande a persone con un ruolo di grande importanza dietro l’organizzazione della Sagra, in modo da conoscere le prerogative, gli impegni e quanto messo in campo per rendere questi momenti indimenticabili per tutti. Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Carlo Enrico Magagnoli, presidente della Pro Loco di Sezze, per conoscere anche tutto il lato culturale e storico dietro la manifestazione.
Quali sono le attività e gli impegni della Pro Loco di Sezze per la “Sagra del Carciofo”?
“La Pro Loco si sta adoperando per tutto quello che riguarda la parte logistica, per le attrezzature, dare supporto a tutte le varie associazioni e stand che verranno messi in atto in questi giorni. È in corso anche l’organizzazione del corteo storico che si fa sempre durante questa giornata, con l’assembramento delle varie personalità interessate da questo momento per poi poterlo fare svolgere lungo le vie cittadine. Un’altra cosa importante che stiamo mettendo in campo riguarda le visite guidate nei siti di interesse culturale, artistico e archeologico di Sezze: dal museo diocesano a tutte le chiese e ai vicoli che interessano il territorio, grazie a persone di competenza che possono dare spiegazioni a proposito. Verranno attivati anche tre infopoint: uno nella sede della Pro Loco, uno in località Sant’Andrea e un altro prima di Porta Pascibella. Un grande impegno da parte nostra anche a livello di pubblicizzazione della sagra, sia con i nostri canali che attraverso altri eventi, come ad esempio gli ultimi due fine settimana all’evento “Favole di Gusto” di Gaeta dove abbiamo raccolto un grosso interesse nei confronti della “Sagra del Carciofo”.
Non solo divertimento ma anche focus su eventi culturali e convegni nei due giorni
“La Sagra lasciarla fine a sé stessa è una bella festa, ma deve avere anche un significato culturale. Dopo 54 anni, che la facciamo è diventata tradizione, un qualcosa che va tramandato alle future generazioni. Fare la festa è semplice, ma capire il motivo è un po’ più arduo. Sezze è stata sempre a vocazione agricola e il carciofo ha rappresentato la vocazione dell’agricoltura setina da tanto tempo”.
La Sagra per la prima volta si svolgerà in due giorni, un suo commento?
“Il raddoppio della Sagra è nato perché noi ci siamo resi conto nelle edizioni passate che era la gente a chiederlo, anche per impegni perché magari qualcuno che non può venire la domenica può esserci il sabato o viceversa. Saranno due giornate con tanti eventi, concerti in modo che la gente possa veramente godersi il tutto”.


