“Abbiamo centrato un altro obiettivo a tutela di tanti imprenditori agricoli che potranno regolarizzare l’utilizzo delle acque sotterranee. Ho promosso e ottenuto l’approvazione a dicembre di un articolo nel Collegato al Bilancio che consente a tutti i possessori o utilizzatori dei pozzi nelle condizioni di poter essere nella legalità. Con le modifiche alla legge regionale n. 30 del 1° dicembre 2000, si è prorogato il termine per la presentazione delle domande per il rilascio del provvedimento di concessione in sanatoria all’utilizzo delle acque sotterranee per tutte le utenze pendenti. Si è stabilito infatti di fissare la data di presentazione delle denunce dei pozzi al 30 giugno 2025″. Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive, nonché componente della commissione Ambiente ed Agricoltura del Consiglio regionale del Lazio.
“Ieri è stata pubblicata dalla Direzione regionale Lavori pubblici la Circolare interpretativa ‘concernente l’applicazione della nuova normativa’. Si afferma che ‘le modifiche introdotte con il Collegato sono immediatamente esecutive’. E’ confermata la possibilità di presentare, entro il 30 giugno 2025 le denunce dei pozzi realizzati entro il 10/08/1999. Le istanze presentate equivalgono a domanda di concessione e costituiscono titolo provvisorio per utilizzare e derivare le acque stesse, fino al rilascio della concessione a seguito del completamento dell’iter tecnico/amministrativo previsto. Inoltre viene fatta una precisazione importante per le cosiddette ‘aree critiche'”. Continua così nella nota Enrico Tiero.
“Nei casi in cui la domanda di concessione (denuncia pozzi) riguardi territori in cui le falde idriche sono considerate in condizioni critiche o scarse, occorrerà valutare l’impatto delle derivazioni. Le domande devono essere valutate dalle amministrazioni provinciali competenti per territorio, ai fini della valutazione complessiva dello stato del corso idrico, sia in fase preventiva che in fase operativa, garantendo il mantenimento degli standard quali-quantitativi del corpo idrico per il quale viene richiesta la derivazione. L’esito finale dell’istruttoria determinerà il rilascio o il diniego delle singole concessioni, da parte delle Amministrazioni Provinciali, di utilizzare e derivare acque sotterranee divenute pubbliche. Colgo l’occasione per ringraziare l’assessore Righini che ha condiviso sin dall’inizio lo spirito della nostra proposta, come pure l’assessore Rinaldi per aver compreso la necessità di procedere all’emanazione di una circolare esplicativa della nuova normativa”. Conclude così nella nota Enrico Tiero.


