Una raccolta di racconti con un filo conduttore quella di Federica Napolitano: le imperfezioni dei personaggi e il loro riabilitarsi grazie all’apparente naturalezza con cui muovono i loro passi e al tocco humor con cui vengono presentati. La raccolta comprende trentasei racconti il cui titolo inizia sempre con la lettera O e con la stessa lettera iniziano i nomi di tutti protagonisti la cui nazionalità è quella della penisola scandinava (omaggio, neanche tanto velato, ad uno dei miei scrittori preferiti Arto Paasilinna, autore dall’umorismo garbato ed essenziale). All’interno delle vicende se ne incontrano diverse che mescolano qualche nota noir a paradossali situazioni che culminano nella maggior parte dei casi con un finale inaspettato. Alcuni racconti contengono un omaggio ad autori da me amati o ad eventi storici ma sono tutti frutto di fantasia. Tranne l’ultimo che, seppur in chiave umoristica, narra di una vicenda storico/scientifica reale.
Federica Napolitano è laureata in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano. Oltre ad essere un’assidua lettrice di tutti i generi letterari è un’appassionata di fotografia in bianco e nero, genere street photography. Sue pubblicazioni: “Stati d’anima” (Bussola Edizioni), la silloge “Io sono Camille” (Robin Edizioni) di cui ha vinto il Premio Internazionale Dostoevskij (ispirata alla scultrice Camille Claudel) e menzione d’onore del Premio Letterario Internazionale Enrico Ratti; raccolta di racconti dal titolo “Ottocento” – Racconti brevi con la O (LIFEBOOKS Edizioni).


