Il Partito Democratico di Fondi annuncia con convinzione la propria adesione alla campagna nazionale “Ma quale casa?”, promossa da un gruppo di cittadini – per lo più under 30, ma non solo – che si battono per l’inserimento del diritto all’abitare nella Costituzione italiana.
Un’iniziativa che nasce in risposta a un’emergenza abitativa sempre più drammatica, fatta di affitti insostenibili, sfratti, precarietà lavorativa e difficoltà di accesso al mutuo. «Non possiamo più restare in silenzio – si legge in una nota del circolo –. Il diritto alla casa deve essere riconosciuto come un bene primario, condizione essenziale per vivere con dignità e per esercitare pienamente tutti gli altri diritti: dallo studio al lavoro, dalla salute alla partecipazione democratica».
Le testimonianze raccolte dal Comitato promotore parlano chiaro: da Lucia, studentessa del Sud costretta a scegliere tra studio e affitto, a Giovanna, pensionata che non riesce a sostenere le spese per medicine e casa. La questione abitativa tocca tutte le generazioni e fasce sociali. «Non è solo una battaglia giovanile, ma una battaglia di giustizia sociale», sottolinea il PD fondano.
Per questo motivo, il partito sostiene con forza l’iniziativa di legge popolare volta a modificare gli articoli 44, 47 e 117 della Costituzione, affinché venga riconosciuto non solo il diritto alla proprietà, ma anche il diritto al godimento dell’abitazione come spazio sicuro, dignitoso, accessibile e funzionale al benessere della persona.
È possibile firmare la proposta online tramite SPID sulla piattaforma ufficiale del Ministero della Giustizia. Nei prossimi giorni saranno inoltre organizzati a Fondi e nei comuni limitrofi dei banchetti per la raccolta firme in presenza, per consentire a tutti di partecipare.
«Condividiamo l’appello del Comitato Ma quale casa? e del suo presidente Mattia Santarelli: è tempo di cambiare le storie che conosciamo già, per scriverne una nuova, dove la casa non è un privilegio, ma un diritto garantito» conclude il PD.
L’invito, rivolto a tutte e tutti i cittadini, è chiaro: informarsi, partecipare, firmare. Perché solo con l’impegno collettivo si può costruire un Paese più giusto, dove nessuno resti senza un tetto.
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