Tre giovani italiani di 20, 21 e 25 anni sono stati arrestati dai Carabinieri della stazione di Marina Tor San Lorenzo con le accuse di rapina aggravata, detenzione di stupefacenti e porto di arma clandestina. Il colpo è avvenuto in un punto vendita Acqua e Sapone di via Laurentina, ad Ardea. I tre malviventi, con il volto coperto da passamontagna e armati di due pistole, hanno minacciato i dipendenti e sottratto circa 220 euro in contanti prima di darsi alla fuga.
All’interno del negozio, però, si trovava un carabiniere libero dal servizio, effettivo al nucleo scorte del Comando Provinciale di Roma, che ha immediatamente allertato la centrale operativa di Anzio. Grazie all’immediata segnalazione, i militari hanno rintracciato i tre rapinatori nel giro di pochi minuti, bloccandoli a meno di un chilometro dal luogo del crimine mentre viaggiavano a bordo di un’Opel Corsa. Durante la perquisizione, i tre sono stati trovati in possesso del bottino, di un passamontagna e di una pistola scacciacani.
Le indagini si sono intensificate quando, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, è emerso che i rapinatori avevano utilizzato una seconda pistola. Continuando le ricerche, i Carabinieri hanno rinvenuto una Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, insieme a un altro passamontagna, nei pressi del luogo dell’arresto.
Le perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei tre giovani hanno portato al sequestro di circa un chilo e mezzo di marijuana, 100 grammi di cocaina, 6.400 euro in contanti e 33 munizioni calibro 7,65 illegalmente detenute. La somma sottratta al negozio è stata restituita al legittimo proprietario, mentre i tre arrestati sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Velletri.
Gli inquirenti stanno ora verificando un possibile collegamento tra i tre giovani e altri episodi criminali avvenuti di recente nella zona di Ardea. Le indagini proseguiranno per far luce su eventuali altre attività illecite legate agli arrestati ma è importante evidenziare che, fino a una sentenza definitiva, gli indagati sono da considerarsi innocenti, poiché il procedimento è ancora nelle fasi preliminari.


