Casi come quelli di Chico Forti, Yara Gambirasio, Giulia Tramontano sembrano ormai lontani ricordi. Ma nonostante il passar del tempo, all’ordine del giorno, non mancano tragici casi di cronaca sui quali costruire immensi castelli di punti interrogativi. Casi che continuano ad essere al centro di studi televisivi e spazi giornalistici, con i più disparati interventi per ricostruire profilo e movente del colpevole ma raramente per rendere giustizia alla vittima.
Ed è sulla scia di questa riflessione che Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa investigativa, è intervenuta con il suo “Delitti allo specchio” al Teatro Europa di Aprilia. Lo spettacolo, andato in scena nel tardo pomeriggio di ieri, ha visto l’esperta di scene del crimine analizzare e raccontare due controversi episodi di cronaca nera del 2007: il caso di Garlasco del 13 agosto e quello di Perugia del 1 novembre. I due casi, fin da subito, hanno catturato l’attenzione dell’opinione pubblica, con molteplici similitudini e giochi di identità che accomunano le vicende di Chiara Poggi e Meredith Kercher.
Tragedie come quelle delle due giovani ragazze, sebbene siano passati 18 anni dai due omicidi, si ripetono ogni giorno e tra l’implacabile chiacchiericcio e le lunghe attese nella aule di giustizia la parola «fine» tarda spesso ad arrivare. A tal riguardo è Roberta Bruzzone che, con la sua ultraventennale esperienza sul campo, ha saputo ripercorrere a mente fredda il labirinto di specchi delle due storie, presentando i lunghi iter processuali e gli ostacoli per arrivare alla verità.
«Una verità che, talvolta, si fatica a mettere a fuoco, un’immagine riflessa in uno specchio appannato, ma anche una verità che merita di essere ostinatamente cercata». Afferma così Roberta Bruzzone che, sommersa dalla standing ovation dei presenti, conclude il suo spettacolo con la citazione senza tempo di Voltaire per cui “Ai vivi si devono dei riguardi, ai morti si deve soltanto la verità”.



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