“Il viaggio del papà”, scritto e interpretato da Maurizio Casagrande, è uno spettacolo che affronta temi universali come le difficoltà di comunicazione tra generazioni, l’incontro con l’altro e la necessità di superare le proprie paure e rigidità per crescere e cambiare.
Lo spettacolo si ispira al concetto del viaggio come archetipo dell’essere umano, inteso non solo come spostamento fisico ma anche come ricerca interiore. Tratto dal libro “Il viaggio dell’eroe” di Chris Vogler, lo spettacolo riflette sul bisogno umano di tendere verso la conoscenza e l’evoluzione personale, affrontando il tema della difficoltà di connessione tra gli individui nella società odierna, spesso dominata dall’individualismo.
La trama
La storia racconta di un padre e di un figlio che, nonostante siano legati da un forte vincolo di sangue, non riescono a comprendersi. Le loro differenze caratteriali e visioni del mondo li hanno divisi per tutta la vita. Il padre, pragmatico e ambizioso, avrebbe voluto un figlio che gli somigliasse, un ragazzo determinato e alla ricerca di successi concreti. Ma il figlio che si ritrova è sognatore, disorganizzato e incapace di realizzare i suoi obiettivi.
Dall’altra parte, il figlio desidera un padre che non sia così rigido nella sua visione della vita, che non giudichi con pregiudizio le sue scelte e che abbia una mentalità più aperta e moderna. La frattura tra le loro realtà sembra incolmabile, ma i due decidono comunque di intraprendere un viaggio insieme, sperando che questa esperienza possa abbattere il muro che li separa.
Il viaggio si trasforma presto in una vera e propria avventura quando, come moderni Robinson Crusoe, i due si ritrovano naufraghi su un’isola sconosciuta. L’isola, però, non è come le altre. È composta interamente di plastica, rifiuti che si sono accumulati negli oceani, un simbolo dell’impatto dell’uomo sull’ambiente. La loro sopravvivenza dipenderà dalla loro capacità di collaborare e superare le differenze.
Nel corso della loro avventura, incontreranno un essere sovrannaturale che, utilizzando il linguaggio universale della musica, chiederà loro di aiutarlo a non soccombere. Questo incontro li costringerà a rivedere le proprie convinzioni e a comprendere l’importanza della cooperazione, della solidarietà e della consapevolezza del nostro impatto sul mondo.
Un messaggio di riflessione e risate
Maurizio Casagrande, con il suo stile comico e coinvolgente, vuole raccontare una storia che, seppur drammatica nella sua essenza, offre anche momenti di leggerezza e risate. Il padre, personaggio convinto di sapere tutto, si troverà a dover fare i conti con i propri limiti e le proprie paure. In questo processo di crescita, lo spettacolo invita il pubblico a riflettere sulla relazione tra padre e figlio, sul conflitto generazionale, e sulla necessità di abbattere le barriere che ci separano.
Il titolo stesso, “Il viaggio del papà”, racchiude il cuore del messaggio: il padre come figura centrale e fondante, ma anche come il nostro primo eroe, non infallibile, ma capace di rinnovarsi, crescere e cambiare, proprio come ciascuno di noi.
L’esperienza teatrale diventa, quindi, un viaggio di conoscenza reciproca, un’opportunità per riflettere sul nostro modo di relazionarci con gli altri e sul significato di una vita condivisa, in cui le differenze possano essere fonte di arricchimento e non di divisione.



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