Sono all’incirca 600 le persone coinvolte in un’inchiesta sulla maxitruffa legata all’Ecobonus per le ristrutturazioni edilizie. L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza campana sotto la direzione del Tribunale di Napoli Nord. Il giudice per le indagini preliminari, Daniele Ruggieri, su richiesta del pubblico ministero, ha emesso un decreto di sequestro preventivo. Le istanze cautelari di sequestro potrebbero salire a 800, poiché molti degli indagati risultano rappresentanti legali di più aziende.
Tra gli indagati, figurano 16 persone del territorio pontino, principalmente di Minturno e Formia. Secondo le accuse, queste persone avrebbero presentato documentazione falsa all’Agenzia delle Entrate per accedere al credito ACE (Aiuto alla Crescita Economica). Questo incentivo mira a sostenere le imprese che si finanziano con capitale proprio, offrendo una riduzione delle tasse sui redditi derivanti da tali investimenti. Gli investigatori hanno scoperto che: Molte aziende indicavano aumenti di capitale che in realtà non erano mai avvenuti; In alcuni casi, venivano dichiarati periodi d’imposta inesistenti, ovvero successivi al limite previsto dalla normativa (31 dicembre 2020); I moduli trasmessi all’Agenzia delle Entrate riportavano dati falsi, generando crediti ACE e Super ACE non spettanti.
Numerosi enti coinvolti non avevano né patrimonio né attività imprenditoriale reale. In molti casi, i rappresentanti legali erano meri “prestanome“, alcuni dei quali con precedenti penali. Inoltre, i crediti richiesti erano sempre inferiori a 150.000 euro, soglia oltre la quale sarebbe stata necessaria una certificazione antimafia. Le autorità stanno procedendo con i sequestri e le verifiche per assicurarsi che i responsabili rispondano delle proprie azioni.


