La vicenda delle intimidazioni legate ai chioschi di Latina, che ha portato al rinvio a giudizio di alcuni presunti responsabili con accuse aggravate dal metodo mafioso, continua a far discutere. Al centro del dibattito politico e istituzionale c’è la mancata costituzione di parte civile da parte del Comune di Latina nel processo in corso presso la sezione antimafia del tribunale di Roma. Una scelta che ha suscitato aspre polemiche e richieste di spiegazioni da parte dell’opposizione e dei cittadini.
Le dichiarazioni degli attori coinvolti sottolineano le divergenze di opinione e le accuse incrociate tra maggioranza e opposizione.
Damiano Coletta, ex sindaco e ora consigliere di opposizione, ha duramente criticato la mancata costituzione di parte civile, definendola “inspiegabile e irresponsabile”.
“In quell’udienza del 10 dicembre, ultima occasione per costituirsi parte civile, il Comune di Latina non ha fatto nulla. Questo rappresenta un grave sgarbo verso l’intera comunità. Da cittadini chiediamo spiegazioni alla sindaca e a questa maggioranza per una scelta che riteniamo irriguardosa. Mi aspettavo una solidarietà politica trasversale; invece, alcuni minimizzarono, accusandomi di psicosi quando, nel 2017, presentai un esposto contro ignoti in merito alle concessioni dei chioschi. Oggi ci troviamo di fronte a un’indagine che conferma i sospetti su organizzazioni criminali che miravano a controllare quelle assegnazioni.”
Coletta ha sottolineato come la costituzione di parte civile sia un atto non solo etico, ma anche amministrativo, richiedendo una delibera di giunta: “Dov’era questa amministrazione? Combattere i clan significa metterci la faccia. Le spiegazioni fornite dalla sindaca sono insufficienti e non abbiamo sentito una parola di scuse verso la cittadinanza. Ora si cercherà un capro espiatorio, ma la responsabilità rimane ed è gravissima.”
Anche il Gruppo consiliare del Partito Democratico ha puntato il dito contro l’amministrazione, definendo la mancata costituzione di parte civile una scelta politica deliberata.
“Excusatio non petita, accusatio manifesta: questa frase sintetizza la grave responsabilità politica dell’amministrazione guidata dalla sindaca Celentano,” si legge in una nota del PD. “La mancata adozione di una delibera di giunta per costituirsi parte civile dimostra scarsa attenzione verso i temi della legalità. Gli incendi ai chioschi, già avvenuti dall’inizio di questo mandato, rappresentano segnali d’allarme che non possono essere ignorati. Promettere interventi decisi e poi non agire significa sottovalutare o evitare il confronto con le organizzazioni criminali.”
I consiglieri democratici hanno annunciato che manterranno alta l’attenzione su questa vicenda, confidando nel lavoro della magistratura: “La tutela della giustizia e del nostro territorio non può essere trattata con superficialità.”
Dalla maggioranza, i capigruppo hanno replicato alle accuse, esprimendo sostegno alla sindaca Celentano e assicurando che sono in corso accertamenti urgenti per chiarire quanto accaduto.
In una nota, i capigruppo hanno dichiarato: “Abbiamo appreso anche noi dalla stampa della mancata costituzione di parte civile. Sin da subito abbiamo richiesto chiarimenti e manifestato il nostro disappunto. Sosteniamo con forza la posizione della sindaca, che ha disposto accertamenti per acquisire gli elementi utili alla comprensione dei fatti.”
I rappresentanti della maggioranza hanno ricordato come l’amministrazione abbia in passato adottato numerose costituzioni di parte civile: “Rigettiamo con forza le accuse delle opposizioni, che mancano di fondamento e sono strumentali. La costituzione di parte civile era e rimane un atto dovuto.”
La sindaca Celentano ha promesso di relazionare al Consiglio comunale non appena saranno disponibili tutte le informazioni necessarie, cercando di contenere una polemica che rischia di minare la fiducia della cittadinanza.


