Continua l’impegno della Diocesi di Latina nella formazione delle coscienze sul grave tema dello sfruttamento dei lavoratori, specie nel settore agricolo. In particolare, il vescovo Mariano Crociata ha promosso due importanti eventi.
Il primo si inserisce nel programma annuale della formazione permanente del clero. L’incontro si terrà domani, 8 novembre, presso la Curia vescovile di Latina, riservato a preti e diaconi che si riuniranno per ascoltare e discutere l’intervento di don Bruno Bignami, Direttore dell’Ufficio nazionale per i Problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il quale relazionerà sul tema “La pastorale sociale di fronte allo sfruttamento del lavoro”.
Il secondo evento è il convegno “Quale lavoro per un settore agro-alimentare che cambia”, che si terrà il prossimo 11 novembre, alle ore 17.00, presso la Curia Vescovile di Latina (ingresso da Piazza Paolo VI), aperto al pubblico. Si vuole avviare così una prima riflessione collettiva sul tema dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Un momento non solo interno alla vita ecclesiale ma da offrire all’intero territorio provinciale nelle sue varie componenti economiche e sociali. Il programma prevede il saluto iniziale del Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella.
A relazionare sono stati chiamati: Renato Brunetta, presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel); Stefania Congia, a capo della Direzione Generale Immigrazione e Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Angelo Frascarelli, professore di Economia e Politica Agraria all’Università di Perugia; Maurizio Mauri, direttore provinciale della sede INPS di Latina. A moderare gli interventi sarà Luca Liverani, giornalista del quotidiano Avvenire.
È opportuno ribadire che la chiesa pontina già da anni, con la Caritas diocesana, offre servizi a contrasto del caporalato in agricoltura, a supporto dei braccianti e delle loro famiglie. Tuttavia, specie dopo la tragica morte di Satnam Singh nei mesi scorsi, l’indiano ferito gravemente sul lavoro nei campi e poi abbandonato senza cure, lo stesso vescovo Mariano Crociata era intervenuto spiegando la necessità di affiancare all’aspetto caritativo anche l’impegno per una maggiore presa di coscienza collettiva della piaga dello sfruttamento dei lavoratori. In questo, riconoscendo l’importante azione svolta sul territorio pontino in termini di repressione dalle forze di polizia, come anche l’azione volta alla tutela dei lavoratori portata avanti delle organizzazioni sindacali unita all’impegno delle associazioni di categoria degli imprenditori agricoli per un lavoro che rispetti la dignità della persona.