Gli agenti della Polizia Penitenziaria con la Polizia del Commissariato di Tivoli hanno scoperto la presenza di telefonini, pizzini, generi alimentari, birre e medicinali recapitati illegalmente in carcere a Rebibbia. L’indagine ha portato la Procura di Roma a indagare ben 41 persone, i reati ipotizzati sono corruzione e associazione per delinquere. I detenuti potevano utilizzare i telefoni cellulare ma avevano a disposizione anche una serie di beni di consumo. Tra gli indagati c’è Costantino detto Patatone Di Silvio, gli inquirenti contestano nei suoi confronti il reato di corruzione di un agente della Polizia Penitenziaria che presentava servizio a Rebibbia come capo coordinatore del corpo di Polizia Penitenziaria. L’agente, secondo le varie ricostruzioni, non rispettava le sue mansioni compiendo atti contrari ai doveri di ufficio per soddisfare le richieste del detenuto, facendo entrare all’interno della sede penitenziaria di Roma pacchi contenenti: telefoni cellulare, schede sim, cibo, pizzini e altri beni non specificati. Al processo andrà probabilmente anche un medico che nonostante fosse a conoscenza dell’uso di un cellulare da parte di un detenuto non ha comunicato l’accaduto, violando così i protocolli di sicurezza. Questi episodi sembrerebbero essere avvenuti tra agosto e novembre del 2020. Il prossimo passo dell’inchiesta è la fissazione dell’udienza preliminare.