Un amore inaspettato ma a prima vista quello nato dalla coppia di successo formata dal regista e sceneggiatore Paolo Genovese e dall’attore Marco Giallini. Ieri sera, i due beniamini dello spettacolo sono stati accolti con una standing ovation e da una gremita piazza Lanzuisi per la proiezione del film “Tutta colpa di Freud”.
«Questo è stato il primo film che abbiamo fatto insieme. Marco era lì in agenzia quando gli ho raccontato il personaggio. E dopo che veniva da ruoli aggressivi e cattivi come in “Acab”, quando gli ho raccontato di questo personaggio che era un padre di famiglia, uno psichiatra dolce e amorevole lui mi dice (in romano) “Ma hai capito chi so’ io?!”». Queste le parole del regista Paolo Genovese per presentare il film e il primo incontro con l’attore romano.
Una commedia trasversale. Una commedia garbata e familiare che parla di genitori, di figli e di amore. A descriverla così Paolo Genovese: «L’essere garbata per una commedia è una caratteristica fondamentale. Si ride, si scherza e ci si commuove». Dopodiché lo sceneggiatore, prima di lasciare il palco, si fa scappare ironicamente qualche commento sulla performance di Marco Giallini: «Vedrete un Giallini garbatissimo, educato e che parla addirittura forbito».
A distanza di 10 anni dall’uscita del film nelle sale l’Amministrazione Comunale ha voluto celebrare con e per amore dei suoi cittadini l’arte di casa del Circeo: il cinema. E sono proprio le montagne russe d’emozioni messe in scena dalla trama del film a ricordare il valore che nella vita di ognuno ha l’amore perché, come nelle parole dell’analista protagonista Francesco Taramelli (Marco Giallini): “L’Amore è la malattia più diffusa al mondo, ma non preoccupatevi, non è mortale. La maggior parte delle volte è una specie di influenza, diciamo un raffreddore. Ecco, l’amore è un raffreddore. Con il tempo passa e l’unica cosa che rimane sono un bel po’ di fazzoletti usati”.



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