Un altro grave incidente sul lavoro si è verificato ieri mattina a Pomezia, dove un operaio di origine albanese è caduto da un’altezza di circa sette metri mentre lavorava su un’impalcatura. L’uomo, trasportato d’urgenza in elicottero al San Camillo di Roma, è attualmente ricoverato in prognosi riservata e lotta tra la vita e la morte.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 10:30, e le circostanze esatte della caduta sono ancora oggetto di indagine. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Pomezia, il personale dello Spresal e l’Asl per avviare le verifiche del caso.
Questo episodio è solo l’ultimo di una serie preoccupante di incidenti sul lavoro che hanno colpito il Lazio negli ultimi mesi. Nonostante i dati INAIL avessero inizialmente segnalato una diminuzione degli incidenti mortali nei primi mesi dell’anno, a partire da giugno si è registrato un inquietante aumento.
Il 5 giugno, un operaio di 40 anni è deceduto in un cantiere a Capranica, schiacciato da un escavatore. Lo stesso giorno, a Latina, un altro lavoratore ha perso la vita dopo essere stato investito da un rimorchio in manovra. Pochi giorni dopo, il 18 giugno, Satnam Singh è morto in un incidente sul lavoro, seguito poche ore dopo da un altro tragico evento nel frusinate, dove un operaio di 58 anni è stato colpito mortalmente da una trave a Ceprano.
Il 23 giugno, un operaio di 29 anni è deceduto precipitando dal tetto di un capannone vicino Campoleone, e il giorno successivo un agricoltore di 62 anni ha perso la vita. Il 28 giugno, un giovane di 21 anni è stato schiacciato da un trattore vicino Minturno, mentre all’inizio di luglio, un dipendente dell’Atac di Roma è morto cadendo in una fossa per la manutenzione dei mezzi.
Alla fine di agosto, il numero di morti sul lavoro nel Lazio aveva già raggiunto quota 40, un dato allarmante che richiama l’attenzione sulla necessità di misure di sicurezza più efficaci per prevenire queste tragedie.


