Pubblico ed applausi a Pontinia Rock & Blues Festival, non sono certo mancati. Il consenso per il programma e gli artisti che hanno attirato gli amanti della musica per le prime due serate, proseguirà anche questa sera e domani per la terza ed ultima giornata della 21° edizione. L’Officina Culturale Papyrus e la nuova ProLoco di Pontinia, con il grande supporto del Comune di Pontinia, hanno sicuramente fatto centro volendo fortemente dare seguito alla storica manifestazione musicale.
Domenica sera sul palco del Pontinia Rock & Blues Festival, all’arena G. Verga, arriva Luke Winslow King, chitarrista, cantante, compositore e scrittore, conosciuto per la sua tecnica “slide guitar” e un grande interesse nel blues anteguerra e nel jazz tradizionale.
Il suo stile è un eclettico mix tra la musica delta-folk, classiche composizioni, ragtime e rock and roll, poste accanto a brani originali e pezzi di un’epoca passata. Sia solo che con la band, Winslow- King ha un originale sound che è allo stesso tempo sia rustico che elegante, attraverso energiche e dinamiche performance con la sua voce raffinata e una versatile chitarra. È un artista che a tutto tondo che propone un repertorio di musica roots primitiva, potente, rustica e autentica sia sul palco
che durante la registrazione Originario di Cadillac, Michigan, si sposta a New Orleans nel 2001 dove, per ben oltre una decade, collabora con musicisti locali, esibendosi settimanalmente in Frenchmen Street per gli innumerevoli vacanzieri, affinando il suo sound e guadagnandosi rispetto tra i giovani tradizionalisti; e suona in festival, sale jazz, dive bar, teatri e arene attraverso l’America e l’Europa dividendo lo stage con icone quali Taj Mahal, John Anderson, Jack White, Robert Earl Keen, Tower of Power, Rebirth Brass Band e Chris Thile. Si esibisce dal vivo per la CNN, Discovery Channel e, recentemente, per la BBC, venendo nominato “Writer of the Week” dall’American Songwriter Magazine.
Ora Luke Winslow-King è un realizzato musicista, con tre album alle spalle. Ascoltando The Coming Tide è come fare una passeggiata per New Orleans, è il suono della comunità, della dualità emotiva, dello spiritualismo e della vita nelle strade non presente nella memoria storica; è il sound di portici di legno traballanti in umide giornate estive, le lugubri strade vicine al French Quarter, la celebrazione e solennità di chiese secolari e luoghi di ritrovo e gli assetti delle “smoky music halls”
e dei folk club dove tutto è possibile.
A Pontinia si esibisce con il supporto del grande chitarrista giramondo Roberto Luti, un gradito ritorno al festival pontino, con il quale fa coppia da 15 anni esibendosi in Nord America ed Europa: secondo American Songwriter sono una tra le band più professionali, originali e fedeli alle origini della musica blues oggi in circolazione. Ad aprire la serata Enrico Cipollini, un cantautore di ispirazione blues/folk, dopo esser stato chitarrista e autore per diverse band ha intrapreso un progetto solista acustico.
L’evocativa voce, la sensibilità con cui approccia al dobro, alle chitarre in genere, ma anche al piano e all’hammond, fanno di Enrico Cipollini un artista completo. Nel 2016 ha completato il suo primo album intitolato “Stubborn Will”. Cipollini ha ottenuto numerosi riscontri positivi aprendo i concerti per diversi artisti nazionali e internazionali. Nel 2015 si è aggiudicato il concorso organizzato dal Music Academy di Bologna, guadagnandosi il diritto di suonare a Londra nel prestigioso locale The Bedford. Nel 2020, sotto il nome di Enrico Cipollini & The Skyhorses, è uscito il suo secondo album intitolato
“Crossing”, che ha avuto ottimi riscontri anche sulla stampa specializzata e seguito nei fan del blues.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.