14:30, un caldo che leva il respiro. Siamo nel cuore dell’ateneo di La Sapienza di Roma e si respira un aria strana, la calma prima della tempesta. Il comitato studentesco pro-Palestina, al grido di “Fuori la guerra e fuori Leonardo dalle università”, si raduna alle spalle del Rettorato per chiedere lo stop al genocidio, lo stop agli accordi con Israele e di fermare questa industria della morte. Oggi, mentre si sta svolgendo la seduta del senato accademico gli attivisti hanno organizzato, dopo aver occupato i giardini del area T1 con le tende, una manifestazione all’interno dell’ateneo che contava oltre 200 studenti. L’obiettivo è ottenere un confronto immediato con la rettrice Antonella Polimeni, accusata dagli studenti di boicottaggio studentesco e le sue dimissioni.
“La rettrice deve capire che noi studenti, il corpo docenti e tutti gli operatori che lavorano in questo ateneo, sono contro quello che questa governance ci sta imponendo”.
Non sono mancati fumogeni, esplosioni di fronte al rettorato e mani rosse sulle mura dell’ateneo a simboleggiare le mani insanguinate della governance universitaria. Gli studenti non hanno risparmiato: anche cartelli con i volti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di Matteo Salvini e della segretaria del Pd Elly Schlein con scritto “complice del genocidio”. Durante la manifestazione, si è vissuto un momento di tensione davanti all’entrata di viale Regina Elena, dove agenti in borghese della Digos erano in posizione di osservazione. Un’improvvisa ondata di vernice è stata lanciata, ma si è fermata subito quando i poliziotti, in numero di una ventina, si sono allontanati.


