Perugia in questi giorni è frizzante, splendente, mentre ospita l’International Journalism Festival alla sua diciottesima edizione, che rappresenta un punto di riferimento fondamentale nel panorama giornalistico internazionale, dedicato a promuovere, con una serie di eventi, il dibattito, la conoscenza e l’innovazione nel campo dell’informazione.
Tra l’odore dolce del cioccolato che avvolge e le mura secolari di questa città medievale ci si trova immersi in luoghi gremiti di gente e brusii di chiacchiere in inglese, francese, tedesco e non solo, offrendo un istante di fugace estraneità dall’Italia.
In questi momenti, sembra di essere al centro del mondo.
Mentre il mini-metrò si snoda per le vie di Perugia, due vecchi amici, colleghi di lunga data, si incontrano e scambiano notizie sulle loro vite e carriere, congratulandosi reciprocamente per i successi ottenuti.
Nel cuore della città, tra un’evento e l’altro, un cittadino perugino di nome Mattia si unisce, insieme ai suoi amici, a un corteo di solidarietà con i giornalisti di Gaza, dimostrando un’empatia che va al di là delle barriere geografiche.
Nelle sale conferenze del festival, giovani giornalisti si confrontano con figure di spicco del panorama internazionale come il New York Times e il Washington Post, arricchendo le proprie conoscenze e le prospettive sul mestiere.
E tra le discussioni animate e gli incontri informali, emergono anche storie personali commoventi: giornalisti che hanno vissuto la prigionia in zone di conflitto raccontano le proprie esperienze, o a volte, si fanno portavoce delle esperienze altrui, trasmettendo un messaggio di resilienza e impegno nel narrare la verità.
Questo festival non è solo un successo con sale conferenze affollate di partecipanti desiderosi di ascoltare esperti del giornalismo discutere di una vasta gamma di temi, tra cui la disinformazione digitale, la copertura delle crisi umanitarie e il futuro dell’etica giornalistica nell’era dell’intelligenza artificiale. È molto di più di questo.
È un’opportunità unica di connessione umana.
Un richiamo al cuore del giornalismo, un richiamo alla responsabilità di informare, educare e ispirare, la dimostrazione che mentre il mondo continua a cambiare, il giornalismo globale continua la sua strada, guidato dalla passione e dalla determinazione di coloro che si battono per la verità, ovunque essa sia.


