L’Italia è un paese con demografia drammaticamente sbilanciata sulle fasce più anziane della popolazione. Nel 2023 le persone con più di 65 anni sono state pari al 24% della popolazione, il dato più alto di tutta l’Unione Europea. Secondo le proiezioni diventeranno il 35% entro il 2050. Tra meno di trent’anni 1 cittadino su 3 sarà anziano, con tutto quello che questa condizione comporta dal punto di vista sociale e sanitario. In questo contesto si inseriscono i bisogni emergenti di persone soggette a vulnerabilità e fragilità, disabilità, affette da multicronicità, che per essere esauditi impongono un cambio di passo nell’ambito della relazione di cura, di cui sono partecipi tanto i servizi sanitari quanto quelli socio-assistenziali. In un’attualità in cui le sfide del settore sociosanitario sono sempre più complesse, la digitalizzazione può configurarsi come un fattore essenziale per delineare forme di prendersi cura più prossimi, equi e centrati sui bisogni emergenti delle persone e delle loro comunità. La conferenza “La transizione digitale a supporto delle fragilità. La cooperazione sociale tra esperienze, opportunità e criticità” promossa da Confcooperative Lazio Sud mercoledì 24 gennaio presso la sede della Camera di Commercio Frosinone-Latina, ha perseguito l’obiettivo di contribuire al dibattito sui processi tecnologici e innovativi, instaurare nuove occasioni di confronto e rendere disponibili risposte concrete sulla connessione tra processi tecnologici e innovativi e la relazionalità operativa propria dei servizi sociali e sociosanitari.
“La capacità di dare risposta a sfide complesse, invecchiamento della popolazione e fragilità, alle quali si aggiungono risorse e professionalità insufficienti, esige l’adozione di processi di innovazione non solo in ambito medico e delle politiche per la salute pubblica ma, anche, in quello sociosanitario. La transizione alla modalità operativa digitale è nelle priorità delle pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di ottenere servizi facilmente fruibili e di qualità. Nel comparto della sanità la digitalizzazione assume più rilevanza anche per la sostenibilità della spesa. A tal proposito il PNRR prevede un investimento importante per la telemedicina con l’obiettivo di monitorare e prevenire l’insorgenza delle patologie” come espresso nell’apertura dei lavori dal presidente di Confcooperative Lazio Sud Giuseppe Testa.
«Ho apprezzato molto la proposta di Giuseppe Testa – come nei saluti introduttivi del presidente della Camera di Commercio Frosinone-Latina Giovanni Acampora – di realizzare qui in Camera di Commercio questo incontro, perché mettere a fattor comune la vostra esperienza di vicinanza al territorio rappresenta un’importante occasione di confronto, che può aprire a nuove opportunità. Le tecnologie digitali e l’informatizzazione dei dati sanitari rappresentano le nuove frontiere del settore. Sono lo strumento chiave per affrontare gli attuali trend di invecchiamento delle popolazione e il conseguente incremento dei bisogni di cure e di assistenza. Si tratta di una grande opportunità per modernizzare e rafforzare il settore sociosanitario del nostro Paese e dei nostri territori. Ma è fondamentale mettere le imprese in condizione di affrontare questa trasformazione. Non mi riferisco solo alle risorse economiche, ma soprattutto alle competenze perché la carenza di profili adeguati è il principale fattore che limita l’accesso alle nuove tecnologie. Il convegno di oggi e le iniziative che saranno presentate convergono in questa direzione e per questo voglio rinnovare il mio apprezzamento».
Un numero sempre maggiore di pratiche quotidiane, nel contesto didattico, medico, sociosanitario e sociale, vedono la transizione digitale passare da prospettiva considerata imminente a prospettiva determinante il presente, potente catalizzatore di cambiamenti a breve e, tanto più, a medio termine. Piattaforme per la teleriabilitazione, il teleconsulto, la telemedicina e per la gestione di servizi socio-assistenziali, progetti in grado di mettere in collegamento operatori e utenti per attività e training abilitativi da remoto, la pianificazione strategica delle azioni digitalizzabili e ancora programmi di esercizio fisico strutturato finalizzati a effetti terapeutici che vedono coinvolte persone affette da patologie croniche o inserite in piani di prevenzione. Queste sono solo alcune delle soluzioni innovative messe in campo da NODE – Digital Innovation Hub, società di sistema di Confcooperative che persegue l’obiettivo di supportare le imprese nelle opportunità che il digitale mette a disposizione per la loro crescita e competitività, promuovendo una distintività cooperativa che si misura, anche nel digitale, nella capacità di governare tecnologie abilitanti per uno sviluppo sostenibile, etico e inclusivo. Sviluppare un sistema di teleassistenza innovativo con supporto domotico per persone affette da patologie croniche, disabilità, ma anche per chi vive situazioni di isolamento, tra questi in particolar modo gli anziani, è l’obiettivo perseguito dal progetto di ricerca e sviluppo Evita-Fragili “Fragilità assistite grazie all’intelligenza artificiale e sensoristica locale e individuale”. Avviato a giugno 2020 da Unidata in collaborazione con il CNR, avvalendosi anche di fondi strutturali e investimento europei, come illustrato da Patrizio Pisani responsabile Innovazione e Ricerca della spa, il progetto mira alla diffusione delle applicazioni IoT (internet delle cose) nel campo della teleassistenza.
La complessità e varietà di soluzioni tecnologiche sperimentate nell’accelerazione di questi ultimi anni per mitigare l’impegno di risorse professionali, tanto nel contesto sanitario quanto in quello socioassistenziale, prevenire complicanze e ricoveri o l’istituzionalizzazione, garantire le autonomie residue di persone fragili e, come premessa, migliorare la qualità di vita di pazienti e utenti, mostra che per portare le digitalizzazione a sistema la sfida non è tecnologica ma soprattutto culturale, normativa, di condivisione dei modelli organizzativi e strategici e di integrazione e connessione di competenze. «Non c’è contrapposizione tra digitalizzazione e processi di cura. Ma opportunità che richiedono il coinvolgimento delle comunità e di risorse che impongono di essere opportunamente impiegate». Questo l’incipit di Marco Marcocci, presidente Confcooperative Lazio, al dibattito che ha visto partecipi rappresentanti del mondo cooperativo, Federsolidarietà, Consorzio Aipes, Diaconia, amministratori pubblici, ma anche rappresentanti dell’ambito sanitario.






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