“Non vorremmo entrare in polemica né con l’ex sindaco Coletta né con il direttivo di Lbc né con l’opposizione perché la polemica sterile non mi appartiene per natura. A oggi l’amministrazione Celentano non ha senso di smarrimento. La città è rimasta immobile per 7 anni, nonostante la rivoluzione annunciata dal partito che ha governato con consensi bulgari durante il primo mandato ma mai attuata. La famosa pagina della bellezza che avrebbe dovuto travolgere Latina è rimasta puramente teorica. E una città riparte sempre da sé stessa, se vuole migliorare, quindi da un Piano strategico, da una visione nuova seppure prende spunto dal buono che è stato concepito. Però mi preme sottolineare che la polemica innescata da Alessio Ciotti per conto di Lbc rimbalza su un muro di gomma, perché la reprimenda che indirizza all’assessore all’urbanistica Annalisa Muzio e al lavoro di tutta la Commissione urbanistica si scontra sul dato reale che Lbc conosce talmente bene il Piano strategico che, forse proprio per questo, non solo non ha mai voluto adottarlo ma lo confonde col PRG, peraltro per redigere il piano Lbc ha dato mandato a ben due diversi atenei (con relativa spesa per le casse comunali) per poi, ovviamente, non attuarlo.
Lo dichiara Roberto Belvisi, consigliere comunale e presidente Commissione Urbanistica Comune di Latina, che prosegue
Ma al di là delle critiche io vorrei subito smorzare la polemica. Nell’ultima Commissione urbanistica, di cui sono presidente, è stato illustrato lo studio preliminare del Piano strategico commissionato al Cersites dell’università La Sapienza e sono state sollevate perplessità soprattutto alla luce del fatto che mai sono stati mossi passi pratici, funzionali e attuativi per porre in essere quello segnato su carta. Una città cambia, mutano i tempi e quando si tira fuori un Piano strategico commissionato tempo addietro rispetto a quando viene presentato è chiaro che emergono dubbi e perplessità, ma soprattutto vengono fuori idee per migliorarlo.
In questo contesto va ribadito quindi che il Piano Strategico è un documento programmatico che disegna le tappe di sviluppo della città e del suo territorio, attraverso una pianificazione strategica che vede protagonista l’intera comunità. Quindi, l’obiettivo principale resta quello di costruire in modo condiviso il futuro della città. Altresì mi preme sottolineare che le osservazioni mosse dall’assessore Muzio e dalla Commissione urbanistica rispetto al Piano commissionato da Lbc siano frutto di quella flessibilità e dinamismo che sono derivazioni naturali di un Piano che non può essere considerato rigido, perché oggi le società e le città sono in continua evoluzione.
Sul piano funzionale e pratico questa Amministrazione si sta muovendo, eccome. Ci siamo attivati in merito all’adesione come strumento attuativo alla convenzione con la Regione Lazio per le funzioni di pianificazione urbanistica, disposta dalla legge regionale numero 19 del 2022, tant’è che la Commissione ha dato mandato agli uffici di predisporre la delibera di Consiglio comunale contenente la convenzione che il Comune dovrà stipulare con la Regione per ottenere la delega. Questa si tratta di un’autentica rivoluzione sulle competenze in materia urbanistica, consentendoci di essere più veloci negli iter procedurali, sburocratizzando non poco la mole di lavoro. Infatti, in quest’ottica le adozioni dei più importanti strumenti urbanistici, come le varianti al Prg, i Ppe e la rigenerazione urbana, a mero titolo esemplificativo, non dovranno più attendere il parere vincolante da parte della Regione Lazio ma possono essere direttamente approvati dal Consiglio comunale senza ulteriori vincoli e passaggi di competenze, agendo così in maniera diretta e incisiva sul territorio.
Gli uffici hanno avuto anche il mandato in merito alla variante delle norme attuative del Prg rispetto all’istituto della perequazione, finora mai previsto, così da inserirlo nelle previsioni delle norme tecniche attuative, poiché fino a ora si è andati avanti tramite compensazione, che è cosa decisamente differente dalla perequazione.
Prendiamo ad esempio la zona periferica di Borgo Piave: la discussione verte sull’esatta ubicazione del nuovo ospedale cittadino, ma anche la realizzazione di una grande area verde che invece secondo la nostra visione dovrebbe trovare naturale collocazione nell’area della ex Pozzi Ginori, finalmente da bonificare per presentare un biglietto da visita a chi mette piede a Latina.
E poi non è vero che si sono bocciate le idee e i principi stesi sul Piano confezionato dal Cersites: si è d’accordo sulla riqualificazione del centro storico e sul cambiamento dell’isola pedonale, coinvolgendo cittadinanza e commercianti. Ancora, le ferite aperte della città come la discarica di Borgo Montello e del Cirene, all’interno della centrale nucleare, vanno recuperate e valorizzate, sia per un’impiantistica avveniristica nella gestione dei rifiuti sia per l’istituzione di un polo tecnologico, al pari dell’Intermodale, che è un centro logistico da cui riparte il futuro del territorio. Le criticità cittadine vanno affrontate, anche quelle scomode, anche quelle che hanno rappresentato un libro dei sogni poi non avverato che ha coinvolto le tante amministrazioni che si sono succedute in città: così, il porto non può realizzarsi nel canale di Rio Martino ma può trovare una collocazione meno problematica proprio a Foce Verde, dove non esistono vincoli del Parco.
Quello di Lbc è stato un lungo studio e una lunghissima pianificazione territoriale che non ha trovato uno sbocco operativo. A questo punto verrebbe da chiedersi il perché. Invece chiediamo a Lbc di essere propositiva e di collaborare nel porre osservazioni serie e pratiche per redigere davvero il Piano strategico”.
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