SEZZE, niente tempo prolungato per una classe a Melogrosso: scatta la protesta dei genitori

Ha lasciato esterrefatti e delusi i genitori dei bambini che frequenteranno il plesso scolastico di via Melogrosso la decisione dell’istituto di non concedere la possibilità di formare una classe prima con il tempo pieno. A sollevare la questione sono stati proprio i genitori, che si erano organizzati per allestire una classe di 15 studenti tale da poter permettere questa variazione degli orari, ma che da un giorno all’altro si sono trovati in questa nuova situazione che, come detto, non ha lasciato assolutamente soddisfatti.

Da 15 studenti si è passati a 13 a causa di due defezioni, ma questo non avrebbe dovuto creare alcun problema nel concedere il tempo prolungato, con gli studenti che restano in classe fino alle 4 del pomeriggio tutti i giorni, risparmiando la fatica dei compiti e creando un legame importante con la scuola, come spiegano diversi studi in materia. Le prime avvisaglie, hanno spiegato i genitori, lasciavano intuire che qualche insegnante avrebbe voluto optare per il vecchio modello educativo, ma nessuno dei genitori si sarebbe aspettato questo epilogo.

Molti di loro andranno in grande difficoltà a causa del lavoro, ma quello che diversi genitori hanno voluto sottolineare è lo sbaglio in una scelta sotto il profilo didattico, con i loro figli organizzati da tempo in questa modalità e liberi, nel pomeriggio, di svolgere diverse attività esterne alla scuola. Un’abitudine che però, stando a quanto comunicato dalla dirigente scolastica del plesso, non sarà disponibile, con il rischio concreto che molti genitori decidano di iscrivere i loro figli in altri plessi scolastici dove il tempo prolungato è stato confermato.

Dall’istituto ai genitori non sono arrivate comunicazioni formali, ma solo vaghe giustificazioni rispetto ad una decisione che si ipotizza sia stata presa direttamente dal Provveditorato agli Studi. Nessun margine, almeno per il momento, a ripensamenti sull’argomento. Ma l’augurio dei genitori è che ci si possa confrontare serenamente e trovare una soluzione che eviterebbe diversi problemi, come accaduto 3 anni, fa, con una classe di soli 8 studenti cui fu concessa la possibilità di tempo pieno.