Si sono concluse il 17 febbraio le procedure dei “Censimenti delle Botteghe, Attività, Mercati e
Fiere Storiche”, l’importante iniziativa della Regione Lazio (che ha stanziato a tal proposito 2,4
milioni di euro per la tutela dei mestieri a rischio estinzione) sposata anche dal Comune di Formia,
che prevede la possibilità di attestare la storicità, non solo delle botteghe e delle attività, ma anche
dei mercati e delle fiere presenti sul territorio, come previsto dal “Testo Unico del Commercio” e
dalla Legge Regionale n. 1/2022 istitutiva delle “Botteghe Storiche”. La procedura ha permesso di
censire diverse attività, di cui è stata accertata un’anzianità superiore a cinquanta anni e rispetto ai
mercati e alle fiere, preziosa è stata la collaborazione fornita da personaggi storici e privati cittadini
che hanno custodito atti e immagini del passato.
“Le botteghe e i mercati storici contribuiscono in maniera significativa a definire l’identità di un
territorio e le sue tradizioni, rappresentando quindi un patrimonio prezioso, da conoscere, tutelare e
salvaguardare – spiegano il sindaco Gianluca Taddeo e l’assessore alle Attività Produttive Chiara
Avallone – Le attività, custodi di cultura e valori della nostra città, sono una risorsa preziosa che
l’amministrazione intende tutelare e valorizzare e ringraziare per i tanti anni di lavoro al servizio
della cittadinanza”.
L’obiettivo è l’inserimento delle attività censite nell’elenco regionale delle botteghe/attività
storiche, la cui iscrizione è prevista quale condizione necessaria per accedere ai contributi che la
Regione Lazio stanzierà ed implementerà nell’ambito delle misure di sostegno, per promuovere e
tutelare il tessuto commerciale storico.
“Da sempre i mercati e le fiere sono stati luoghi di vita e di incontro tra le persone, in cui si
sviluppano le relazioni umane e non solo, un vero motore economico che crea indotto locale e sono
un asset di eccellenza per la nostra comunità”, proseguono il sindaco Taddeo e l’assessore Avallone
– Un percorso che non si limita a tutelare l’attuale tessuto produttivo nelle sue dinamiche ma che
lavora anche per garantire la loro esistenza ed il loro futuro”.
Le botteghe e le attività storiche sono censite attraverso criteri di durata, continuità merceologica e
specialità, attraverso quattro diverse tipologie: i locali storici; i locali storici tradizionali; le botteghe
d’arte e di antichi mestieri; le attività storiche e tradizionali.
A Formia hanno presentato istanza le seguenti attività:
1) Lembo Nicola
2) Farmacia della Volpe
3) Salumeria Recco
4) Cotugno Stores
5 ) Farmacia De Stasio
6) L’arte della cornice di D’Innocenzo Daniela
Tra i mercati e fiere di valenza storica sono state riconosciute:
1) Fiera di San Giovanni (dal 1903)
2) Fiera di Sant’Erasmo (dal 1937)
3) Mercato settimanale del giovedì (dal 1950)
4) Mercato del pesce (dal 1950)
L’inserimento di mercati e fiere nell’Elenco Regionale delle Botteghe storiche del Lazio e
l’ottenimento del “Marchio di Storicità” costituiscono un riconoscimento che rafforza ed avvalora la
decisione dell’UNESCO, che il 26 aprile 2006 ha già proclamato ed inserito i mercati e le fiere
d’Italia nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale, come Capolavori Immateriali
del Patrimonio Culturale dell’Umanità”.




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