Latina è una città votata allo sport e il calcio la fa da padrone. Basta farsi una passeggiata per le strade del capoluogo o nei borghi per scorgere i tanti campi da calcio e le tante strutture che vengono messe a disposizione delle società. Uno sport che fa crescere migliaia e migliaia di bambini e di bambine, in modo da forgiare una certa ambizione e dare vita a un gran bel divertimento. Quando a Latina si parla di calcio, non si può non considerare la figura di Gennaro Ciaramella, che nel panorama pontino è sicuramente una delle persone più esperte del settore. Stiamo parlando del Presidente dell’AIAC Associazione Italiana Allenatori Calcio provinciale di Latina, oltre che Direttore Sportivo del Nuovo Cos Latina.
Mondore@le ha avuto modo di fare una chiacchierata con Gennaro per fare il punto della situazione di tutto il calcio pontino sia a livello di strutture che di risultati.
Dall’alto della sua esperienza, quanto è difficile fare calcio a Latina?
“Latina città paga un ritardo nelle infrastrutture, perché noi andiamo tutte le domeniche a Roma o Frosinone e troviamo in vari paesi sia campi che centri sportivi all’altezza della situazione. A Latina, vuoi per i bandi, per l’arretratezza di alcune situazioni che non si riescono a risolvere, siamo indietro di quindici anni. In un momento abbiamo avuto: Serie A di pallavolo, Serie A1 di calcio a 5, Serie A di pallanuoto, Serie A2 nel basket e Serie C nel calcio. Insomma, delle eccellenze, ma con un palazzetto vecchio, una piscina scoperta non all’altezza per fare un campionato di Serie A1, uno stadio con grossi problemi, perché in pochi anni si è passati da diverse categorie e ognuna di queste chiede adeguamenti. Noi stiamo pagando un prezzo sull’impiantistica sportiva abbastanza serio e il dopo covid porta problemi un po’ a tutti. Le società sono pronte a investire, c’è questo problema dei bandi che sicuramente porteremo al nuovo sindaco, chiunque sarà. È difficile fare calcio con queste strutture, anche perché poi i presidenti, avendo i campi in cessione momentanea, non fanno miglioramenti. Sul provvisorio nessuno investe”.
Quali passi in avanti deve compiere il movimento pontino?
“Si sta perdendo l’occasione del PNRR e del credito sportivo. Stiamo perdendo occasioni per rimettere a nuovo tutti gli impianti e sarebbe un grandissimo passo avanti”.
Per il suo Nuovo Cos questa si sta rivelando una stagione complessa. Era nelle previsioni?
“Siamo una bella famiglia, abbiamo tante belle cose ma non abbiamo una casa, e senza una casa non c’è famiglia. Noi siamo alla Samagor, stiamo benissimo perché ci danno anche qualcosa in più di quello che serve. Però abbiamo la problematica di lavorare a metà campo due volte a settimana e questo per un allenatore, a lungo andare, è difficilissimo. Allenarsi alle nove di sera con questo freddo il venerdì è un altro problema. Noi stiamo facendo un piccolo miracolo collettivo, perché abbiamo fatto la squadra senza la volontà del presidente che non voleva partecipare per questi motivi. Alla fine, la rabbia per il girone passa perché uno vale l’altro. Noi stiamo facendo il campionato che ci aspettavamo, se riusciamo a essere i primi della parte destra abbiamo vinto il nostro campionato”.
Un suo commento sulla stagione del Latina Calcio 1932 in Serie C?
“Per me il Latina sta facendo un grandissimo campionato. Con un pizzico di attenzione in più avremmo potuto avere quei 2-3 punti in più per stare nella parte sinistra della classifica che vuol dire piazzamento playoff. È il secondo campionato di Lega Pro, una salvezza quasi messa in tasca quindi andiamo avanti così. Non è facile fare calcio in Lega Pro contro squadroni, contro città storiche e noi lo stiamo facendo bene. Ho tanta fiducia nella società e nel mister affinché si possa fare questo salto di qualità, perché passare nella parte sinistra della classifica sarebbe un grandissimo risultato”.
Luigi Calligari
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