Le esponenti di due associazioni civiche di Aprilia si sono espresse dopo che nel tardo pomeriggio di lunedì 20 febbraio è stata bruciata del materiale plastico. “Purtroppo, noi cittadini siamo inermi, il nostro Comune non ha ancora istituito il numero verde per le emergenze ambientali che avrebbe consentito ai cittadini residenti nei pressi di impianti industriali e di trattamento rifiuti di segnalare miasmi ed emergenze, un’esigenza avvertita soprattutto dopo i disastri Loas, Freddindustria e a seguito delle decine di roghi che vengono appiccati ai rifiuti sparsi per il territorio. Incendi dopo i quali non è mai seguita alcuna bonifica. Forse, che la ASL non si attivi per tutelare la salute pubblica perché l’Arpa ogni volta sentenzia che tutto è regolare, nella norma, al punto che le indagini successive ai disastri non rilevano mai nell’aria diossine, furani, composti del cloro, azoto, anidride carbonica?”
Sulla base dell’indagine epidemiologica consultata a proposito dei numerosi decessi a causa di tumori, le associazioni chiedono di individuare le possibili cause attraverso una serie di studi mirati e, di conseguenza, nel caso venga considerata una situazione di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente, che vengano attuate delle azioni di precauzione e prevenzione. Nel corso di un’assemblea (alla quale non ha preso parte nessun esponente dell’amministrazione comunale) sono state portate al centro diverse questioni riguardo la presenza di un polo chimico-farmaceutico e di numerosi impianti di rifiuti, e di come questi possano aver contribuito alla devastazione del territorio.
“Ovviamente non è arrivata alcuna risposta concreta, ogni giorno siamo distratti dalle emergenze o dalle promesse di fondi e finanziamenti per l’una o l’altra cosa, ma sulla salute registriamo solo silenzi collettivi. Eppure, a noi i conti non tornano, il tema viene ripetutamente sottovalutato e i pericoli per la salute sottostimati. Siamo stanchi di veder morire di tumore tanti concittadini e tutto questo per l’irresponsabilità delle istituzioni! Sindaco, assessori, istituzioni preposte al controllo, voltano lo sguardo altrove. La politica qui si preoccupa solo di preservare le poltrone, altro che salute e ambiente!! Avevamo richiesto un numero verde per emergenze ambientali, centraline di monitoraggio in continuo sulla turbogas, sul tbm, sugli impianti assoggettati ad AIA, IPPC, Seveso… Niente! La nostra città, per lor signori, non è un polo chimico-farmaceutico, con una assurda capacità di collettamento di rifiuti laziali, con un preoccupante quadro di mortalità”. Concludono Carmela Porcelli responsabile di Per la Città degli Alberi e Rosalba Rizzuto di Aprilia Libera ODV.
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