L’associazione a promozione sociale IO SONO ENEA, nata in memoria di Fabio Gianfreda, riparte piena di voglia di fare dopo la breve pausa estiva. Avendo sempre chiarissimo il focus, ovvero adoperarsi con ogni mezzo per prevenire e contrastare il disagio sociale giovanile, sono già due le iniziative che si sono svolte in questi giorni e che vedono l’associazione operare con furore e determinazione: due borse di studio nel campo delle arti e il progetto il “Brusio della Paura”.
L’assegnazione delle due borse di studio (in canto e in recitazione), donate dal CLAP – Corsi e Laboratori Arti Performative, nelle persone di Stefano Furlan, Giovanni Silvia, Clemente Pernarella e Melania Maccaferri, si è svolta domenica 9 ottobre proprio nella sede del Clap in via Don Torello a Latina, a seguito di provini e colloqui. Le borse, rivolte ai giovani dai 17 a 24 anni, sono state vinte da Aurora Robinson per il canto e Leonilda Guardascione per la recitazione e permetteranno alle due ragazze di seguire, oltre al corso annuale, anche tutti i laboratori e le materie che integrano e completano i due percorsi.
“E’ un’emozione enorme – ha raccontato Lisa Perillo, la mamma di Fabio – vedere questi giovani ragazzi impegnarsi ed esibirsi con tutte le loro fragilità per poter realizzare un piccolo sogno e ancora più grande è l’emozione di credere che attraverso questi percorsi d’arte IO SONO ENEA possa donare loro maggiore consapevolezza, sicurezza e forza per affrontare a pieno petto il futuro che li attende. Tutto quello che facciamo – ha proseguito Lisa – lo facciamo per Fabio e siamo certi che lui guiderà sempre noi e tutti ragazzi che in questo viaggio proveremo a prendere per mano.”
Davvero un traguardo importante invece, raggiunto anche grazie al sostegno della Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza Regione Lazio, la dr.ssa Monica Sansoni, è il progetto “Il brusìo della paura” che è iniziato l’11 ottobre presso il Liceo Newton di Roma sotto la guida della dott.ssa Benedetta Mira (Psicologa e Psicoterapeuta).
L’iniziativa si inserisce all’interno delle proposte che l’associazione sta portando avanti in questi anni difficili e complicati. Gli incontri hanno lo scopo di rimettere i giovani in contatto con le loro emozioni che sono una bussola fondamentale per non perdersi e trovare la via più giusta per chiedere aiuto. Il benessere psicofisico e la prevenzione di condotte disfunzionali in età giovanile sono gli obiettivi primari del progetto.
È stato un lavoro duro ma che finalmente vede la luce – ha detto Marco Gianfreda, il papà di Fabio. Ci sembra un sogno vedere partire questo progetto nel quale confidiamo tantissimo: vogliamo credere nel fatto che se nostro figlio avesse avuto l’opportunità di ricevere questo tipo di aiuto forse oggi sarebbe ancora qui e allora siccome fuori ci sono tantissimi “Fabio” noi abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per loro. L’augurio è quello di riuscire a portare “Il brusìo della paura” in quante più scuole possibili”
Si possono seguire tutte le iniziative dell’associazione sui canali social Instagram e Facebook dove è possibile trovare anche tutti i riferimenti per sostenere le attività in programma.





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