«È stata approvata in seduta plenaria a Strasburgo la legge sui servizi digitali (DSA) dell’UE. Come Lega Gruppo ID abbiamo dato il nostro parere negativo alla norma seppur nel complesso riteniamo che ci sia stato un miglioramento rispetto al testo originario, anche se non sufficiente. L’accordo raggiunto in Parlamento impegna la Commissione ad agevolare il rispetto della legge sui servizi digitali da parte delle microimprese, delle piccole e medie imprese e delle start-up, in particolare mobilitando programmi pertinenti a favore dell’innovazione, della diffusione delle tecnologie digitali e della normazione.
Obiettivo ultimo del DSA è la rimozione dei contenuti illegali online per “contribuire alla sicurezza online e alla protezione dei diritti fondamentali”. Non esiste una definizione comune a livello UE di “contenuto illegale” quindi la normativa prevede che si debba ritenere illegale un contenuto non conforme alle disposizioni normative dell’Unione o di uno Stato membro. Il che è un evidente problema. Il DSA si rivolge a tutti i prestatori di servizi intermediari e in particolare alle piattaforme online, come i social media e i mercati online. Ciò che non ci convince sono i meccanismi previsti dall’UE per i controlli. La valutazione si basa su un elenco di rischi sistemici (ampliato nel testo finale) che ricomprende non solo, ad esempio, l’analisi della potenziale amplificazione del contenuto illegale tramite i servizi delle grandi piattaforme ma anche qualsiasi effetto negativo reale o prevedibile per l’esercizio dei diritti fondamentali, la libertà di espressione e informazione, il dibattito civico, i processi elettorali e la sicurezza pubblica nonché eventuali effetti negativi reali o prevedibili in relazione alla violenza di genere, alla tutela della salute pubblica, ai minori e a gravi conseguenze negative per il benessere fisico e mentale della persona. Un prevedibile effetto boomerang, derivante dall’applicazione degli artt. 26 e 27, sarà l’abuso, da parte delle grandi piattaforme, dell’utilizzo di sistemi di moderazione automatica (basati quindi sull’intelligenza artificiale) come risposta alla richiesta di attenuazione dei rischi. Per questo abbiamo dato parere negativo alla proposta».
É quanto afferma Matteo Adinolfi, parlamentare europeo della Lega Gruppo ID.




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