Organizzato da Setiam si è tenuto il primo incontro dei Sindaci per la Pace. Ampia la partecipazione della cittadinanza che ha raccolto favorevolmente l’invito di far sentire la propria voce. Presenti Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, Damiano Coletta, Sindaco di Latina, Eligio Tombolillo, Sindaco di Pontinia, Claudio Sperduti, Sindaco di Maenza e Lidano Lucidi, Sindaco di Sezze.
I lavori sono stati introdotti dalla Presidente di Setiam, Paola Di Veroli. Per un giorno, grazie a Setiam Sezze è diventata politicamente propulsiva e non ripetitore delle politiche che vengono da altrove. Per un giorno si è riscoperta capitale di cultura e pace e in grado di costruire azione politica.
La Di Veroli ha ripercorso le dinamiche e le cause del conflitto. Si è focalizzata sulle ripercussioni provocate sulle amministrazione dei Comuni, sulla nostra vita quotidiana che appaiono niente se paragonate alla drammaticità delle situazioni vissute da chi ha la guerra in casa. Ha spiegato il richiamo a Giorgio La Pira. Ha ricordato che nel 1959 quando il Sindaco Santo andò a parlare di Pace al Soviet Supremo, il consiglio comunale di Sezze approvò un ordine del giorno di sostegno all’iniziativa al pari di migliaia di altri consigli comunali d’Italia. Dopo gli interventi di Briganti, Lucidi e Sperduti, è stato il Sindaco di Latina, Damiano Coletta a spingersi in avanti chiedendo di elaborare un documento da sottoporre a tutti i Sindaci italiani ed europei, da inviare al Parlamento Europeo affinchè si rannodino i fili della diplomazia. Di seguito Tombolillo, Sindaco di Pontinia, sull’alveo della linea tracciata dai Sindaci precedenti ha chiesto alla Di Veroli e a Coletta di definire un documento da far sottoscrivere a tutti i Sindaci che promuova una iniziativa complessiva in gradi di smuovere le coscienze dinanzi alla quotidiana drammaticità dei morti. Il convegno è stato concluso dal filosofo Filippo Cannizzo che ha anteposto i crismi della bellezza e della gentilezza ai disastri della cattiveria.
La guerra è inadeguata. Il negoziato è inevitabile. La morte è inaccettabile. Le mancanze sono incolmabili. Gli amministratori delle Città devono muoversi in prima persona per evitare i conflitti e affermare il principio della diplomazia.
Vogliamo fornire un contributo per rafforzare le iniziative della diplomazia italiana al fine di coagulare la diplomazia europea per smuovere la diplomazia planetaria. L’invasione da parte della Federazione Russa di uno stato sovrano è inaccettabile; l’Ucraina ha il diritto di difendersi e preservare la propria integrità territoriale ma la guerra resta inadeguata a risolvere qualsiasi controversia e va abolita dal vocabolario della lingua moderna. Le città, come diceva La Pira, possono diventare “soggetti creatori della civiltà nuova dell’Europa e del mondo”.
L’auspicio è che il nostro appello sia raccolto dall’Associazione dei Sindaci per la Pace per una iniziativa più ampia che abbia lo scopo di far crescere e sviluppare una pluralità di attività diplomatiche in grado di acquisire un vasto appoggio mediatico, il sostegno dei parlamenti europei, che coinvolga finanche i premi Nobel per la Pace.
L’inadeguatezza della guerra a risolvere i conflitti e l’inevitabilità del negoziato devono stimolare e governare la fratellanza dei popoli.
«I teoremi sono due: in un versante c’è la distruzione della Terra e dell’intera famiglia dei popoli, il suicidio planetario. Nell’altro versante c’è la millenaria fioritura della Terra e dell’intera umanità che la abita. Fioritura carica di pace, di civiltà, di fraternità e di bellezza, la fioritura messianica dei mille anni intravista da Isaia, da Ezechiele e da san Giovanni. I popoli di tutta la Terra e le loro guide politiche e culturali sono oggi chiamati a fare questa suprema e irrecusabile scelta. Tertium non datur», disse Papa Francesco.
Con questo monito di Giorgio La Pira rilanciato da Papa Francesco, può e deve partire una iniziativa più ampia che coinvolga tutti gli amministratori, nella consapevolezza che la pace è irrinunciabile per la costruzione di una buona politica al servizio del cittadino.






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