“Le difficoltà nel reclutamento di personale da parte dei comuni per i progetti legati al Pnrr iniziano a farsi sentire. A un anno di distanza dalla prima previsione di assunzioni per le Pa (circa 24mila unità), gli enti locali trovano ancora notevoli ostacoli di natura burocratica e finanziaria. La possibilità di affidare incarichi a personale in quiescenza rilanciata dal ministro Brunetta si inserisce in un quadro emergenziale che preoccupa ai fini del raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. Anche i contratti di collaborazione possibili grazie all’ Agenzia per la Coesione territoriale, come annunciato dalla ministra Carfagna, vanno in questa direzione. Sempre, s’intende, per progetti a tempo determinato.
Crediamo che le opportunità aperte con il Pnrr vadano trasferita a nuove figure professionalità che possono essere formate velocemente sia tra le fila di giovani laureati, sia tra chi ha già esperienza: ci riferiamo al public innovation manager, professionalità che potrà dimostrare la sua utilità in chiave Pnnr, ma anche per agevolare l’ingresso della Pa, in maniera concreta e permanente, di una nuova cultura dell’innovazione negli enti locali”. Lo dichiarano Davide D’Arcangelo, vice presidente Impatta e Stefano Di Palma (direttore Ecoter).




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