“Se lo cerchi, il momento giusto non arriva mai. E quindi dopo tanti tentennamenti ho deciso di provare ad intraprendere questa nuova avventura”. Esordisce così Francesca Barbati, che domenica proverà a convincere i tesserati del Partito Democratico chiamati ad esprimersi sul nuovo segretario comunale.
Perché il PD?
“Per le mie radici, per i miei ideali, per la mia coscienza civica, perché solo nel Partito quello con la P maiuscola si può trovare spazio per il confronto specie formazione di persone democratiche e rette che siano in grado di saper gestire e capire quali sono le esigenze della società attuale. Ecco l’importanza del capire inteso come ascolto, questo è ciò che manca oggi nelle persone e forse è mancato nel partito. Troppo presi dalla frenesia della vita, troppo incentrati sui problemi e le dinamiche personali abbiamo dimenticato cosa vuol dire ascoltare, aiutare, comprendere. È facile sedersi tra gli illuminati nei salotti buoni a discutere sui massimi sistemi, é altro mischiarsi con i bisognosi, con i diversi, con chi vive una vita diversa dalla nostra. In campagna elettorale questo lo tocchi con mano, entri nelle case, vieni a contatto con la loro realtà, cerchi di aiutarli, non fosse altro a non farli sentire soli”.
Reduce da 3 anni e mezzo di consiliatura, nella quale si è distinta anche per il suo ruolo di presidente della commissione consiliare Lavori Pubblici, è pronta a far valere le esperienze maturate sul campo: “Esperienze che veramente sono state per me, una bella palestra, e che mi hanno aiutato a crescere. Certo la sconfitta è stata dura e pesante, ma forse così si è definitivamente capito che gli schemi che hanno funzionato per anni erano logori, che le alleanze così fatte non hanno funzionato, che il coinvolgimento di tutti è una conditio sine qua non. E poi, è anche stimolante cercare di dimostrare che forse una donna può ricoprire cariche da sempre maschili, magari facendole bene comunque, ma con un taglio diverso che solo la concretezza e la pacatezza femminile può incarnare, cercherò di scegliere valide compagne che mi accompagnino lungo questo cammino”.
Che partito si aspetta Francesca Barbati nel corso della sua guida poltica?
“Vorrei che l’espressione del partito sia univoca e coesa. Solo cosi si può dar voce ai nostri ideali. Vorrei che i giovani si avvicinino con curiosità al partito e lo riconoscano come opportunità di crescita e non come una struttura lontana e decadente. Vorrei riuscire a stimolare le periferie, riorganizzare alcuni spazi aggregativi tra cui la sede. Organizzare una segreteria in cui ognuno avrà un compito pensato sulla propria competenza, in cui ognuno sia parte del tutto”.
Ottimista?
“Sì, sempre”.




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