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CORI e GIULIANELLO, cerimonia per la festa dell’Unità Nazionale, delle Forze Armate e per il centenario del Milite Ignoto

Ultimo aggiornamento: 4 Novembre 2021 17:05
Stefano Colagiovanni Pubblicato 5 Novembre 2021
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Alla presenza delle autorità civili, militari, religiose, della Protezione civile e degli alunni delle scuole, anche Cori ha celebrato la Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate nonché il centenario del Milite Ignoto, a cui il Comune ha conferito la cittadinanza onoraria lo scorso 31 luglio.

L’appuntamento si è articolato in due momenti: il primo presso il monumento ai caduti di Cori e il secondo presso quello di Giulianello.

L’Inno di Mameli ha accompagnato la deposizione di una corona d’alloro da parte del sindaco, Mauro De Lillis.
«Oggi 4 novembre, giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, onoriamo i caduti italiani di tutte le guerre. Un giorno che deve fissare nella memoria di ognuno di noi sentimenti di unità, di condivisione, di partecipazione e di forte senso civico. Celebrare il 4 novembre significa ricordare che siamo una democrazia libera grazie al sacrificio di tanti nostri connazionali che hanno costruito l’Italia con profondo senso del dovere. Questa data è anche il doveroso tributo a tutte le Forze Armate impegnate in ogni parte del mondo e ai valori democratici che appartengono alla nostra Repubblica», ha detto il primo cittadino.

Nel 2021 l’appuntamento si fa ancora più importante e significativo, giacché si lega alle celebrazioni in corso quest’anno per il Centenario del Milite Ignoto: ricorrono, infatti, i cento anni dalla tumulazione nel sacello dell’Altare della Patria, avvenuta il 4 novembre 1921, della salma del Milite Ignoto, del “soldato senza nome” trasportato in treno da Aquileia a Roma.

La sua storia risale alla fine della prima guerra mondiale, quando nell’agosto 1921 il parlamento approvò all’unanimità, e senza dibattito, la legge sulla sepoltura a Roma della salma di un soldato ignoto caduto in guerra, quale simbolo del valore, della devozione e del sacrificio per la Patria. Una speciale commissione individuò i resti di 11 soldati non identificati provenienti dai principali campi di battaglia della Grande Guerra. Tra le 11 bare raccolte nella basilica di Aquileia, venne scelto il milite ignoto, che fu trasferito a Roma, con gli omaggi del popolo italiano, presso l’Altare della Patria, dove tuttora riposa. Quel soldato, in origine sconosciuto, è divenuto il simbolo del sacrificio e del valore dei combattenti della prima Guerra Mondiale e successivamente di quanti hanno dato la vita per la Patria.

Il feretro fu «scelto», a nome di tutte le madri di caduti, da Maria Bergamas, madre di Antonio, uno dei molti dispersi del primo conflitto mondiale. Ancora oggi, a cento anni di distanza, rendendo omaggio a lui rendiamo omaggio a tutti i caduti.

Anche il Comune di Cori, come altre migliaia di Comuni italiani, ha conferito, nella seduta consiliare dello scorso 31 luglio, la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, rispondendo all’appello lanciato dal Gruppo delle Medaglie d’Oro al valore militare e rilanciato da moltissime Associazioni d’arma, oltre che dall’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani. Atto doveroso e simbolico con cui si intende riconoscere al Milite Ignoto l’appartenenza a ciascun Comune italiano, atto di omaggio al soldato senza nome divenuto poi figlio e fratello di tutti noi e che rappresenta uno dei simboli più importanti su cui poggia il concetto di identità nazionale.

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