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APRILIA, tornano i rifiuti della capitale: la città accoglierà di nuovo le tonnellate di spazzatura dopo la decisione del neo sindaco Roberto Gualtieri

Ultimo aggiornamento: 20 Novembre 2021 0:04
Maria Giuseppina Campagna Pubblicato 20 Novembre 2021
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Tornano i rifiuti della Capitale, Aprilia accoglierà di nuovo le tonnellate di spazzatura dopo la decisione del neo sindaco Roberto Gualtieri. Sull’argomento l’intervento di Aprilia Libera, Aprilia Città degli Alberi e Cittadini Pentastellati-Grillini Apriliani. “Abbiamo appreso dalla lettura dei quotidiani che il neo-sindaco di Roma, Gualtieri, del Partito Democratico, pensava di aver finalmente risolto, e in maniera originalissima, la questione dei rifiuti della Capitale, spedendo – come spesso accade – l’immondizia prodotta dai suoi concittadini in un noto impianto di Aprilia che si trova in Campoverde. La scelta dell’ennesimo sindaco romano, di spostare i suoi problemi in provincia di Latina, e precisamente ad Aprilia, avrebbe già ricevuto il placet del Presidente della Regione Lazio Zingaretti (Pd), il cui piano dei rifiuti, ci sembra, parli di autosufficienza degli Ato. Ma a quanto pare si sono fatti i conti senza l’oste, non trovando accordi con Ecologia Viterbo, destinatario dei sovvalli trattati da Rida. È stato l’intervento di Cerroni ad imporre uno stop momentaneo all’invio dei rifiuti ad Aprilia, ma è avvilente che la politica non riesca a creare proprie strutture (peraltro vantaggiose economicamente) per risolvere il problema dei rifiuti, lasciando che le soluzioni arrivino dalla lotta tra i potenti del settore. Unico parere non pervenuto quello del Comune di Aprilia che – come spesso accade – non viene coinvolto (è già successo recentemente per Guidonia).

Come cittadini impegnati sul fronte dell’ambiente ci chiediamo quale sia il ruolo della politica locale in questa vicenda, e non solo quella rappresentata in consiglio comunale, che vanta un filo diretto con il Pd regionale: hanno per caso già tracciato il destino della nostra città, cioè diventare la pattumiera della Capitale? Le grida sporadiche “no alla discarica di La Cogna” coprono pesanti silenzi, a partire dai miasmi provocati dai tanti impianti dislocati sul territorio, passando per gli ampliamenti concessi dalla Regione Lazio, che hanno deprezzato il territorio ma senza poter vedere neanche l’incasso di un ristoro per il danno provocato alla popolazione residente e al territorio, per arrivare ai cittadini che lottano in tribunale per aver mostrato solidarietà verso chi vive i disagi derivanti dalla vicinanza degli impianti di trattamento alle loro abitazioni. E potremmo continuare all’infinito. Invece, secondo lor signori, che non sembrano affatto preoccupati per la salute dei cittadini, dovremmo subire in silenzio altre 600 tonnellate al giorno (per un totale di 200mila tonnellate annue) di indifferenziata romana mentre da una parte l’Europa e il Minambiente/Transizione “ideologica” sbandierano che i TMB, gli inceneritori e le discariche sono approcci insostenibili, obsoleti, basati sulla combustione, il consumo di suolo, lo spreco di risorse riutilizzabili, l’avvelenamento di tutte le matrici ambientali fino al nostro stesso DNA, inaccettabili per il “new green deal”. Tutto ciò mentre si rilasciano autorizzazioni ad ampliare i Tmb/Tbm, a realizzare nuove discariche, inviando agli inceneritori materiale che potrebbe essere separato, differenziato, riusato, e riempiendo la testa delle persone con parole vuote, la famosa circolarità dell’incoerenza”.

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